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Auto gratis in cambio della pubblicità: ‘No Cost’, iniziato il processo per truffa

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Chi non ricorda i messaggi pubblicitari che arrivavano da ogni dove e che promettevano di ottenere un’auto gratis proprio grazie alla pubblicità? Bastava attaccare un adesivo sulla fiancata ed ecco che l’auto nuova di zecca sarebbe stata pagata direttamente grazie allo sponsor.

Bello. Bellissimo. Troppo bello per essere vero. Infatti sotto c’era una truffa o presunta tale, visto che almeno 400 persone – ma si presume che siano dieci volte tanto – si sono ritrovate a dover saldare le rate.

L’altro ieri, 6 luglio, un centinaio di acquirenti si sono ritrovati nell’aula 27 del Tribunale di Roma. Si sono costituiti parte civile nel processo per presunta truffa nei confronti della società Vantage Group, in modo da poter testimoniare quanto accaduto e poter chiedere il risarcimento dei danni subiti. A difendere una ventina di ignari consumatori l’avvocato Alessandro Bottiglieri.

Auto gratis: come funzionava il sistema My car-No Cost

Il sistema proposto era semplice, basato su un modello piramidale. I clienti, attirati dall’idea di avere un’auto nuova a costo zero, dovevano versare alla società una cifra di poco inferiore a 7.000 euro. Questi, però non andavano a coprire il costo dell’acquisto della vettura, ma erano imputati come servizi. Di contro, la Vantage Group avrebbe pagato le 60 rate necessarie per il saldo dell’auto, per un importo che poteva variare da 340 a 440 euro al mese. 

Pagare 7.000 euro in cambio di una vettura del valore almeno 25.000 euro era sicuramente un affare, che ha fatto accettare centinaia e centinaia di persone che, in altre condizioni, non avrebbero mai acquistato un’auto in quel momento.

Il dettaglio dell’affare

Il sistema, che viene reclamizzato su giornali, cartelloni e tramite passaparola, mostra un’auto rigorosamente bianca. Sulla fiancata appare la scritta “No Cost”. Poi ci sono tutti i riferimenti dell’azienda, che si trova in via Vibio Mariano, una traversa di via Cassia. Lì i due titolari enfatizzano l’affare del secolo nel campo delle automobili. Acquistare un’auto costosa pagandola meno di un’utilitaria. Magia? No, basta mettere la pubblicità sulla fiancata, sarà questa a ripagare le rate.

Il rimborso “No Cost”

I clienti ci credono. L’altro obbligo è il colore della vettura, che deve essere bianca per poter far risaltare l’adesivo pubblicitario. Ad accettare, secondo una stima, sono circa 4.000 persone. 

Chi accetta deve pagare, per le varie pratiche, 6.600 euro. Poi apre il finanziamento che stabilisce le rate dell’auto. Per compensarle, per i 60 mesi consecutivi al cliente verrà versata una quota tra i 340 e i 440 euro al mese. Soldi che sono il corrispettivo della pubblicità applicata sulle portiere. Con quel denaro il cliente ci avrebbe pagato le rate dell’auto, che in pratica sarebbe stata quasi gratis. 

Pagate solo poche rate dalla società: utenti obbligati al saldo

Ma, saldate solo le prime rate, la società non ha più pagato. E gli acquirenti si sono ritrovati a dover pagare le restanti. Tantissime le persone che, dopo aver già pagato 7.000 euro, si sono trovate in difficoltà. La rata, infatti, come dicevamo, poteva arrivare anche a 440 euro al mese e molti non avevano la possibilità di onorarla. 

I compratori scoprono di essere finiti in una trappola. Infatti, secondo il codice della strada, è vietato apporre pubblicità sulle auto private. Quindi tutto ciò che gli era stato detto non poteva corrispondere al vero.

Enorme giro di denaro

Sono quindi scattate le denunce. L’Antitrust ha accusato la Vantage Group di pratica commerciale scorretta. Al contempo, la Procura ha avviato un procedimento, raccogliendo le denunce. Grazie alle indagini svolte, si è scoperto che il giro di denaro creato grazie alla vendita di automobili si aggira sui 16 milioni di euro. Molti dei quali, secondo l’accusa, finiti nelle tasche dei due imputati.

Sequestrati beni per 3 milioni di euro

A seguito delle indagini, la Procura ha sequestro alla Vantage Group beni per un valore di quasi 3 milioni di euro. Ma il danno economico è per chi è stato raggirato dalla promessa fatta dalla coppia di abili venditori. E sono loro, i danneggiati, che adesso – se non lo hanno ancora fatto – dovranno fare istanza per costituirsi parte civile nel processo.

Il processo

Come dicevamo, il 6 luglio c’è stata la prima udienza. Il giudice Sergio Natale della X sezione del tribunale di Roma ha presentato le date per le prossime udienze, che si svolgeranno il 14 settembre, il 17 ottobre, il 4 novembre e il 16 dicembre.

“La più importante è sicuramente quella del 14 settembre, perché è l’ultima occasione per costituirsi parte civile. In quell’udienza sapremo sia le parte offese sono state ammesse come parti civili, sia se ci sono ulteriori persone che hanno fatto richiesta”, spiega l’avvocato Bottiglieri.

Questo perché, dal momento che la vicenda ha coinvolto circa 4.000 persone, il Tribunale ha deciso di fare un avviso per pubblici proclami, pubblicandolo sulla Gazzetta Ufficiale e sul sito del Ministero della Giustizia.

Chi ha avuto dei sequestri nel corso di questa indagine, è utile che si costituisca parte civile percorrendo tutti gli atti necessari per farlo tramite un legale, ricordando che la data ultima è il 14 settembre.

 

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