Nel dark web, oggi, potrebbero essere acquistati ben 795 account della Regione Lazio. L’hacheraggio al sistema regionale che sta mettendo in crisi un portale consolidato nel tempo con tantissimi dati sensibili al suo interno.
Va avanti da quasi una settimana il cyber attacco che ha bloccato la Sanità – e non solo – regionale e più passano i giorni, più sembra che al peggio non ci sia fine. I dati sensibili contenuti nel portale adesso corrono il rischio di essere acquistati da chiunque, comprese le organizzazioni criminali che usano il deep web.
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Attacco hacker: scendono in campo gli hacker etici. Sentito l’impiegato di Frosinone
A parlarne, con estrema accuratezza, e la Repubblica che parla di una rassicurazione da parte della Regione sui dati delicati: “Sono salvi grazie ad un backup effettuato il 30 luglio”. Eppure chi sta portando avanti questa cyber guerra alla Regione non sembra dar conto alle parole tranquille che riportano i vertici.
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Le indagini sull’ingresso dal computer di Frosinone, intanto, continuano. La polizia postale ha ascoltato come persona informata sui fatti l’impiegato regionale dal quale gli hacker sono entrati in veste di “amministratore”. Ovviamente il dipendente non è indagato ma ha risposto per più di 3 ore alle domande degli investigatori.
Per dare una mano sono scesi in campo gli hacker etici che – proprio assieme con Repubblica – hanno seguito le istruzioni per arrivare lì agli account ‘breached’. L’hacker ha spiegato, nel timore che i 795 account vengano comprati, che: “La Regione potrebbe dare mandato a chi indaga di mettersi in contatto con WatchGuard o contattare anche un’azienda che recupera dati nel dark web”. Ad oggi, però, la lotta contro i cyber criminali non si è ancora conclusa.