Il bilancio di previsione 2024 arriva sui banchi dell’aula Giulio Cesare del Campidoglio, la “stangata” di fine anno riguarderà oltre 300 concessioni pubbliche che vedranno lievitare i cosi di utilizzo: dalle strutture sportive fino alle rette per gli asili nido.
Sono oltre 300 le concessioni pubbliche che risentiranno dell‘aumento delle tariffe comunali nel biennio 2024-2025. Il Campidoglio tenta di far cassa puntando al rialzo dei canoni di utilizzo delle strutture sportive, i servizi di mensa scolastica e, anche, sugli asili nido. Ecco cosa aspettarsi per tutte le concessioni gestite dal Palazzo Senatorio.
Gli aumenti delle rette degli asili nido a Roma
All’origine degli aumenti, discussi ieri 17 novembre nell’aula Giulio Cesare del Campidoglio, c’è l’esigenza dell’amministrazione capitolina di raccimolare denari che al momento languono nelle casse comunali: si parla di almeno 400 milioni di euro in meno di entrare fiscali e, nonostante i tagli imposti dal Governo Meloni di circa 17 milioni, la spesa corrente che potrà mantenere il Comune di Roma si manterrà sui 5,4 miliardi di euro. Complice di questa situazione anche la recente decisione da parte della Consulta nel 2022 di modificare i criteri per riconoscere la prima e seconda casa di proprietà: così facendo, sarebbe entrati di gettito Imu al Comune di Roma 200milioni di euro in meno.
Crescono le rette degli asili nido a Roma, unica eccezione per le famiglie con Isee fino a 15mila euro, che non subiranno modifiche alle tariffe. Per tutte le altre, gli aumenti sono significativi e chiaramente in base al reddito. Per chi ha iscritto i propri figli in un asili nido con orario dalle 8 alle 16.30, per esempio, si parla di un aumento dai 200 ai 224 euro se l’Isee oscilla tra i 20mila e 25mila euro.
Se invece i redditi variano tra i 25mila e 30mila euro, i costi possono oscillare tra i 250 e 285 euro. Ci sono 47 euro di scarto per chi guadagna tra i 30mila e 25mila euro, con canoni che viaggiano tra i 300 e 347 euro, mentre si parla di prezzi tra i 350 e 405 euro per chi ha un Isee compreso tra i 35mila euro e i 40mila. Cifre ancora più alte per chi si attesta ai redditi tra i 40mila e 50mila euro: in questo caso si parla di rette mensili tra i 400 e 462 euro per i bambini all’asilo nido. Addirittura chi percepisce redditi sopra ai 50mila euro potrebbe sborsare tra i 440 e 518 euro mensili di canone per l’asilo nido.
In aumento anche i costi delle mense scolastiche
Quanto al servizio di mensa scolastica, possono trarre un sospiro di sollievo le famiglie romane con un indice Isee che non supera i 5.165 euro: in questo caso sono previste delle esenzioni che permetteranno loro di non essere soffocate dai costi comunali. A queste si aggiungono anche quelle cumulabil dal terzo figlio in poi se le famiglie percepiscono dei redditi non superiori ai 25mila euro.
A scontare l’aumento dei canoni invece tutti i genitori che percepiscono redditi oltre i 45mila euro. Si parla di un aumento dai 100 ai 118 euro mensili per usufruire di un servizio di refezione completo, con pasti 5 giorni su 5. In media si parla di un aumento del 25% per i bambini iscritti ai corsi del tempo pieno.
Il Comune batte cassa: prezzi più alti dai biglietti dei Musei Capitolini ai centri estivi
Non solo asili nido e mense scolastiche saranno penalizzate dalla stangata comunale. Nel mirino degli aumenti per tanti romani ci sarà però anche il biglietto dei Musei Capitolini, che salirà da 11,50 a 13 euro, così come per i centri ricreativi estivi, con una differenza di 12 euro, passando da 89 a 77 euro mensili. L’unica situazione a rimanere invariata nel 2024-2025 sarà per i soggiorni anziani e le case di risposo: i contributi rimarranno invariati.