Un episodio sconcertante quello che è accaduto a Carpineto Romano e che ha come protagonista un prete. L’uomo, un missionario sudamericano, è accusato di pedofilia. Arrestato venerdì, i Carabinieri del posto lo hanno prelevato dalla casa parrocchiale e condotto in carcere. L’ordine di custodia cautelare è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari di Velletri.
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La denuncia ai Carabinieri e l’adescamento dei minori
La denuncia ai Carabinieri è arrivata poco prima del Natale scorso da parte dei genitori di due minorenni del posto. L’uomo avrebbe infatti avvicinato al di fuori della parrocchia i due minorenni e rivolto loro delle attenzioni di natura sessuale. L’ipotesi attualmente a carico del sacerdote è atti sessuali con minore: pedofilia.
Accusato di pedofilia il parroco di Carpineto Romano
Il parroco, Carlos Arcos Pèrez colombiano sulla quarantina è stato arrestato il venerdì Santo ed ora è in attesa di essere ascoltato dal giudice. Don Carlos si trovava da circa tre anni nel paese lepino con la missione della Congregazione di Gesù e Maria e la sua accusa ha scatenato pareri discordanti nei residenti.
Infatti alcuni di loro sono rimasti piuttosto sorpresi dell’accaduto mentre altri non lo sono stati affatto. Questo perché in paese circolavano già delle voci, sommandosi alle chiacchiere sui passati dissapori tra la missione e il parroco di allora Fabio Tagliaferri.
Le dichiarazioni del vescovo Loppa e del Comune
Dalla missione dei Padri Eudisti, quella di cui faceva parte il sacerdote, non sono arrivati commenti, mentre l’ambito ecclesiastico attende l’esito delle indagini.
Invece dalla diocesi di Anagni-Alatri, il vescovo Lorenzo Loppa si dichiara fiducioso nell’operato dei giudici: ‘Ho appreso la notizia dalle forze dell’ordine perché la famiglia si è rivolta alla magistratura ordinaria. Conosco il sacerdote e credo si sia trattato di una gravissima imprudenza: non credo ci sia altro. Abbiamo fiducia nella giustizia ordinaria e aspettiamo che faccia il suo corso’, conclude.
‘Resto in attesa di comunicazioni ufficiali da parte delle autorità’. Afferma il primo cittadino Stefano Caciotti che poi aggiunge: ‘E per ora preferisco non commentare, certo che si tratta di una brutta storia che avremmo volentieri voluto evitare’.