Claudia Rivelli, la sorella di Ornella Muti, è stata arrestata per una vicenda surreale che vede coinvolta la donna nella detenzione di droga ai fini di spaccio. La 71enne infatti era intenta a inviare la droga dello stupro al figlio Giovanni Leone, che si trova a Londra.
Durante la giornata di mercoledì gli agenti della Polaria di Fiumicino, infatti, sono andati a casa della Rivelli, in via della Camilluccia, per effettuare una perquisizione. Durante i controlli sono venuti fuori tre flaconi con un litro di Gbl: la droga dello stupro.
Claudia Rivelli e la droga dello stupro: “La uso per pulire, non sapevo cosa fosse”
Erano circa tre mesi che gli agenti della polizia giudiziaria di Fiumicino stavano indagando sull’arrivo di grossi quantitativi di Gbl in aeroporto. Proprio mercoledì hanno seguito le tracce di un pacco sospetto, pedinando il corriere per capire dove sarebbe stato recapitato. Alla fine il palazzo e il civico non destavano troppi dubbi: via della Camilluccia a casa della Rivelli.
La donna – che abita con la sua domestica – dopo l’irruzione e la perquisizione degli agenti ha dichiarato che uno di quei falconi avrebbe dovuto spedirlo al figlio Giovanni, residente a Londra. Lì sono scattate le manette per la Rivelli e, dopo una notte in cella, c’è stata l’udienza nel palazzo di giustizia di piazzale Clodio.
Lì, la sorella di Ornella Muti, avrebbe dichiarato al giudice Valentini che non aveva idea che quella sostanza fosse una droga: La uso per pulire l’auto di mio figlio e per lucidare l’argenteria. Per me è una specie di acquaragia. Me l’ha fatto scoprire mia madre, che la utilizzava da varianti: prima di morire aveva chiesto a mio figlio di ordinarla su internet, ma invece di un flacone sono arrivati due. Ha pagato lui, io non sono pratica.
A difenderla in aula è stato l’ex marito, l’avvocato Paolo Leone, figlio dell’ex presidente della Repubblica Giovanni Leone. Adesso per la Rivelli sembra si stiano aprendo le porte dei domiciliari ma nessuna sentenza è stata convalidata.