Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa degli “Amici di Grillo Ardea” sulla decisione del Tar di bocciare l’introduzione della “tassa sull’ombra”.
Il TAR boccia la maggioranza e il consigliere PD che l’appoggiò sull’introduzione della tassa sull’ombra con la quale artificiosamente il governo cittadino trovò la quadra per chiudere il bilancio 2015. Chi sarà ora a pagarne le conseguenze?
All’inizio di quello che dovrebbe essere il semestre bianco, oggi è stato convocato l’ennesimo consiglio comunale del quale siamo curiosi di vedere gli sviluppi. Sono stati messi all’ordine del giorno ben ventidue argomenti all’interno dei quali sono contenuti punti che sono stati la causa della mancata esecuzione degli ultimi due consigli. La convocazione è prevista per le ore 18 e già questo è sufficiente per farci chiedere come sia possibile discutere tutti questi argomenti in una sola volta e se questo non sia già il preludio alla solita farsa in cui è fatta una semplice esposizione e senza alcun contraddittorio soldatini ubbidienti approvino il contenuto.
Siamo abituati da ormai troppi anni a una conduzione enormemente scadente del comune di Ardea, dove si è sempre pensato a una gestione personale volta ad assicurare vantaggi esclusivi a pochi personaggi e a danno della cittadinanza intera; è stato fatto in maniera scientifica, generando debiti fuori bilancio che ricadranno per lunghi anni in capo ai cittadini, ed è stato fatto anche per chiudere bilanci che altrimenti non sarebbe stato possibile approvare.
E proprio a proposito di quest’argomento, oggi ritorna attuale una di queste sciagurate operazioni:
il Tar del Lazio annulla la delibera di Consiglio comunale con la quale è stato approvato il regolamento per l’istituzione dei canoni concessori non ricognitori di Ardea e le relative tariffe per l’anno 2015.
Cosa sono i canoni concessori non ricognitori? Rappresentano una tassa calcolata in proporzione alla quantificazione monetaria dell’utilità economica ricavata dal concessionario del bene di proprietà dell’ente locale. Con un esempio: Telecom stende dei cavi per collegare i telefoni e lo fa occupando sottosuolo o superfici di proprietà del Comune. Con quei Telecom realizza degli abbonamenti agli utenti fornendo loro un servizio e ricavandone un utile; la legge ammette che una parte di quell’utile sia riconosciuta al Comune in forma di tassa. I nostri amministratori dalle dubbie capacità, anziché calcolare la tassa in funzione dell’utile come prima spiegato, l’hanno concepita in funzione della superficie occupata dalla linea (cavi, tubi, ecc.) È evidente che in questo modo un operatore che sotterra una fibra ottica di piccolissime dimensioni, e magari con quel mezzo realizza lauti guadagni, paga una cifra irrisoria, mentre una Idrica che utilizza condotte d’acqua e tubi per le fogne ben più grandi dovrebbe pagare cifre smisurate, oltretutto su condotte che per convenzione sono di proprietà del Comune stesso.
Quando l’allora consigliere Massimiliano Giordani volle spiegare in sede di approvazione del bilancio i motivi dell’introduzione di questa ulteriore tassa, disse due cose importanti: la prima che la tassa sarebbe stata applicata per garantire entrate per un solo milione di Euro e la seconda, più importante, che questa non avrebbe avuto ricadute economiche sui cittadini ma solo sulle grandi aziende.
Falsa la prima e falsa la seconda?
Anziché nominare un’azienda di consulenza che calcolasse i canoni prima di promulgare la delibera, gli incapaci la nominarono successivamente e, sulla base delle indicazioni “sbagliate” che tassavano le superfici anziché gli utili, i consulenti indicarono cifre che procuravano entrate doppie di quelle previste.
Anziché preoccuparsi di queste maggiori entrate per l’iniquità che evidentemente rappresentavano, attraverso un comunicato stampa “i nostri” dichiaravano: “Si tratta di soldi che arriveranno ogni anno da queste grandi realtà. Sono state pressoché raddoppiate le stime precedenti e questo non può che farci piacere. Ringraziamo i dirigenti delle aree Lavori Pubblici e Ambiente … per essere riusciti a fare questo studio che porterà un notevole vantaggio nelle casse del Comune”.
Inesorabile e scontata qualche giorno fa arrivò la sentenza del TAR del Lazio che dava ragione ai ricorrenti ENEL e 2i Rete Gas, seguita a pochi giorni di distanza da quella che dava ragione anche all’Idrica SpA.
I cittadini possono tirare un sospiro di sollievo perché se Idrica avesse perso il ricorso, dal momento che il suo bilancio annuale si aggira intorno ai quattro milioni di Euro sarebbe stato inevitabile un aumento dei costi a carico degli utenti per circa il 25%. Così anche la seconda promessa di Massimiliano Giordani sarebbe stata disattesa.
Possiamo ora gioire per lo scampato balzello? diremmo proprio di no. I due milioni di entrate previsti sono stati evidentemente ed obbligatoriamente impegnati a bilancio proprio per “far quadrare i conti” ed ora questi conti “non quadrano” più. Come ne verrà fuori il Sindaco? Avranno la faccia di scusarsi con i cittadini Massimiliano Giordani e quel consigliere del PD in minoranza che con il suo voto fece approvare quella tassa?
Come dicevamo in avvio di quest’articolo, inizia il semestre che segna la fine di questa legislatura e quindi ci avvieremo a nuove elezioni per decidere chi dovrà amministrare Ardea nei prossimi cinque anni.
Invitiamo tutti i cittadini a valutare con attenzione i risultati ottenuti da chi governa questa città da ormai troppo tempo, se sono contenti dello stato in cui versa Ardea e dell’uso che è stato fatto delle tasse e imposte che sono al massimo delle aliquote consentite.
Nel tempo questi signori hanno fatto risalire le colpe della situazione alle amministrazioni precedenti ma noi vogliamo ricordarvi i nomi di chi siede su quelle poltrone dal 2007 e oltre: Massimiliano Giordani, Francesco P. Corso, Nazzareno Sperandio, Luca Di Fiori, Riccardo Iotti, Fabrizio Acquarelli, Policarpo Volante, Alberto Montesi, Luca Fanco, Mauro Iacoangeli.
La loro campagna per le prossime elezioni è già partita in sordina, realizzando opere che non erano previste nel programma causa mancanza di fondi così come fu fatto nel 2012 generando poi un mucchio di debiti fuori bilancio. Sanno comunque che avranno difficoltà ad “acquisire“ gli stessi consensi della precedente tornata elettorale e, consci che buona parte della cittadinanza è stanca del loro modo di gestire la finanza pubblica, stanno cercando metodi alternativi per opporsi all’ondata crescente del dissenso rappresentato soprattutto dagli Amici di Grillo. Si parla insistentemente di tentativi di accordi preelettorali tra i due gruppi che in questi anni hanno rappresentato maggioranza e opposizione al fine di tagliare fuori le altre forze da un possibile ballottaggio per poi ritrovarsi insieme a “gestire” la città secondo i canoni abituali.
Invitiamo tutti i cittadini a seguire con la massima attenzione gli sviluppi futuri così come noi veglieremo su tutte le alleanze vere e fittizie che si realizzeranno sul territorio, pronti a segnalare, con la trasparenza e la correttezza che è alla base della nostra cultura, ogni operazione e sotterfugio atto a ingannare gli elettori.
Amici di Grillo Ardea