Sono furiosi, gli sgomberati delle Salzare, ad Ardea. Ma lo sono anche coloro che sono ancora all’interno delle abitazioni, un po’ per solidarietà, un po’ perché sanno che prima o poi anche per loro arriverà il momento di lasciare le case.
Nell’ormai famigerato complesso che sorge tra via Ancona e via delle Salzare ieri sono iniziate le operazioni di sgombero dei 108 appartamenti ancora esistenti nelle palazzine E-F-G. Sono le uniche rimaste in piedi tra quelle considerate abusive. La storia, ormai nota, nasce da lontano, con permessi a costruire dati su un terreno con vincoli. E appartamenti venduti a ignari acquirenti. Mutui pagati con sacrifici, finalmente la soddisfazione di una casa, poi la scoperta che la casa era abusiva. E l’inizio dell’incubo.
Leggi anche: Ardea, dispiegamento di forze alle Salzare: in atto gli sgomberi (FOTO)
Nel frattempo il “serpentone”, anche a causa dei molti appartamenti lasciati vuoti, era diventato un vero e proprio covo di illegalità. Occupazioni abusive fatte da senzatetto e da persone che sfuggivano alla legge. Traffici illeciti, incendi di rifiuti tossici, nascondiglio per ricercati: i residenti regolari erano esausti.
I controlli di carabinieri e polizia sono sempre serviti a poco. Ancora meno quelli del Comune. E proprio contro il Comune adesso gli abitanti, sia gli sgomberati che quelli rimasti, stanno protestando nella sede di via Crispi.
La protesta davanti al Comune
Dalle 9:30 di questa mattina un gruppo di persone è fermo sotto l’ufficio del sindaco di Ardea Mario Savarese per protestare contro l’intervento massiccio delle forze dell’ordine di ieri, che ha portato ai primi sgomberi. “Sindaco, venga giù a parlare con noi, ci spieghi perché prima ci chiede i soldi e poi ci butta fuori lo stesso”, gridano i manifestanti. “Non siamo tutti abusivi”, rimarcano. Molti loro, infatti, sono proprietari o affittuari, con contratti di locazione stipulati con i proprietari o addirittura con la curatela fallimentare.
“Ma la cosa più assurda è che proprio il sindaco ieri ha detto ai giornali di aver tentato di risolvere la situazione. Peccato che non abbia spiegato come. Ve lo diciamo noi, mostrandovi le carte. Ci ha chiesto di pagare più 30 mila euro entro 60 giorni per regolarizzare la situazione. E c’è chi ha pagato. Ma è stato buttato fuori lo stesso”
Le richieste del Comune: 30 mila euro per regolarizzare la posizione di abusivo
“Sono arrivate le lettere da parte dell’Amministrazione Comunale, a firma del dirigente dell’Area Tecnica. Si legge che, dal momento che la concessione edilizia su questi immobili è stata annullata e che c’è stato poi un ordine di demolizione, ognuno di noi avrebbe dovuto pagare una somma che va dai 27 mila ai 33 mila euro, entro 60 giorni. Questo per regolarizzare la sua posizione di occupante abusivo. Ma le sembra normale? Occupante abusivo della casa acquistata o affittata? Quindi, un nucleo familiare quanti soldi dovrebbe pagare?”
Due persone hanno detto di aver pagato. Ma sono state mandate via lo stesso. “E’ veramente assurdo. A saperlo non avremmo pagato”. “Adesso aspettiamo di parlare con il sindaco, non ci muoviamo da qui”. Il Comune, però, attraverso una nota ufficiale ha smentito di aver incamerato soldi dall’indennità di occupazione.
Intanto alle Salzare continuano le operazioni di sgombero.