Cartelle esattoriali impazzite ad Ardea, dove centinaia di cittadini stanno scoprendo di essere dei ricchi possessori di immobili. C’è chi ha due o tre ville, chi un paio di appartamenti. Peccato che, nella realtà, le cose non stiano affatto così. Succede ad Ardea, dove, a causa della toponomastica cambiata negli anni scorsi, ora i cittadini si ritrovano con doppie, se non triple, tasse da pagare.
A segnalare il problema alla nostra redazione Paolo Polvanesi, attore teatrale residente ad Ardea.
“Mi è arrivata la richiesta di pagamento della nettezza urbana per tre immobili – spiega – ma io ne ho uno solo. Ho quindi fatto accesso, così come mi è stato detto, nell’area personale del sito della società che gestisce i tributi per il Comune di Ardea, la Municipia. E lì ho scoperto che, per loro, sono proprietario ancora della mia vecchia casa, venduta nel 2008 per acquistare quella dove vivo adesso, più di altre due abitazioni: peccato che in realtà siano la stessa casa. Risultano infatti essere nella stessa via, una con il civico che aveva una volta, l’altra con quello che il Comune ha messo successivamente. Per questo a loro sembrano due case diverse. Stessa piantina, composizione. E per una ci dovrei pagare pure l’Imu, visto che risulta essere una seconda casa. Solo di IMU dovrei pagare più di 2.000 euro. E’ una cosa assurda. Ovviamente ho scritto una mail per spiegare come stanno le cose, ma non mi ha risposto nessuno. E ho scoperto che nella mia stessa situazione ci sono centinaia e centinaia di persone”.
Situazione surreale
Enrica, amica di Paolo, non appena parla con l’attore fa un controllo. E scopre che anche per lei è la stessa cosa. Immediatamente lancia l’allarme su Facebook.
“Grazie alla segnalazione di un amico – scrive – riscontrando anomalie nella sua posizione tributaria così come da lui descritta, mi ha invitata a fare accesso all’area personale del sito web della società concessionaria per verificare la mia posizione, ho scoperto che mio padre, secondo la concessionaria, sarebbe proprietario, allo stesso indirizzo, oltre che dell’abitazione principale (in realtà unica proprietà del contribuente ivi residente) anche di un fantomatico secondo villino identico alla prima abitazione e di un altrettanto fantomatico magazzino, per i quali secondo le loro tabelle avrebbe omesso negli anni pagamenti Imu per migliaia di euro”.
Tantissimi cittadini colpiti dal problema
“Con un tam tam telefonico – prosegue Enrica – abbiamo scoperto inoltre che anche ad altri amici sarebbero stati attribuiti debiti IMU per seconde proprietà inesistenti, che in alcuni casi sono le stesse prime abitazioni elencate con un vecchio numero civico (molti ricorderanno che qualche anno fa il Comune mise mano alla toponomastica cambiando molti numeri civici), oppure elencate come prima e seconda casa con indirizzi diversi, semplicemente perché negli anni quella via ha cambiato nome, ma la casa è sempre la stessa.
Il calcolo Tari effettuato dalla stessa società nelle scorse settimane risulta invece elaborato correttamente, su dati catastali ed utenze reali. Stamattina ho chiamato il call center della concessionaria. Il cortese operatore mi ha detto di aver ricevuto altre segnalazioni e mi ha invitata semplicemente a scrivere loro una e-mail per far presente l’errore”.
Secondo quanto riferito dall’operatore, quindi occorre fare accesso alla propria “Area personale” sul sito web della concessionaria al link: https://cizrm.municipia.eng.it/?ente=M213 (si può accedere solo con Spid) per verificare che proprietà e utenze risultanti negli elenchi per il calcolo tributi esistano e siano corrette, così come le scadenze iscritte a pagamenti dovuti e non evasi, soprattutto relativi a all’IMU.
Il commento del sindaco Cremonini
In merito alla vicenda abbiamo sentito anche il sindaco di Ardea Fabrizio Cremonini. “Sicuramente il problema esiste, ma non è irrisolvibile. Il cittadino non deve pagare, ma semplicemente comunicare alla concessionaria i dati corretti. Siamo solo all’inizio, la trasposizione dei dati evidentemente ha provocato qualche problema, ma verrà corretto tutto nel minor tempo possibile”.
Nel frattempo, però, ai cittadini non solo è venuto un colpo, ma devono perdere tempo a sistemare la cosa, tra chiamate, mail o visita diretta agli uffici di Municipia.