In questi giorni ad Ardea, è più precisamente a Tor San Lorenzo, si è diffuso il panico a seguito della positività di un ragazzo rientrato da una vacanza trascorsa in Grecia. Dopo aver avuto notizia che il giovane aveva contratto il Coronavirus, nella cittadina si era sparsa la voce che lo stabilimento da lui frequentato fosse stato chiuso, notizia invece infondata. La polizia locale ha voluto quindi fare dei chiarimenti sul caso del ragazzo romano, giunto ad Ardea dalla Grecia, risultato positivo al Covid 19.
Il 14 di agosto la Polizia Locale ha appreso la notizia secondo cui un focolaio per Covid 19 sarebbe stato attivato da un ragazzo romano al suo rientro dalla Grecia nel consorzio “Marina Grande”.
Immediate le ricerche di quanto realmente corrispondente al vero.
Il ragazzo, ospite della nonna in un’abitazione nel consorzio, al rientro dalla Grecia è stato immediatamente sottoposto a tampone dalla ASL di Colleferro con prelievo eseguito direttamente sul pullman a tutti i rientrati.
RAGAZZO NEGATIVO AL PRIMO TAMPONE, MA POSITIVO AL SECONDO
Il tampone in questione era risultato negativo ma il giovane, seguendo le indicazioni della ASL, ha iniziato immediatamente la quarantena volontaria trasferendosi a Roma, dove ha ripetuto il secondo tampone risultando positivo.
Da quel momento ha continuato la quarantena sotto controllo della ASL unitamente a tutta la famiglia che in quel momento, anche se con le dovute precauzioni, aveva avuto già un contattato con il giovane.
La Polizia Locale di Ardea ha eseguito tutti gli accertamenti contattando i protagonisti della vicenda e le ASL coinvolte nel caso, mantenendo il controllo della situazione anche con l’ausilio degli uomini preposti alla guardiania del consorzio che hanno dato l’allarme, partecipando attivamente alle attività poste in essere dai Caschi Bianchi rutuli.
Non sembra quindi esserci alcun focolaio: al momento l’unico positivo è il ragazzo rientrato dalla Grecia e lo stabilimento non è stato chiuso in quanto il giovane non vi si è recato dopo il suo ritorno dalle vacanze all’estero.
“Non bisogna abbassare la guardia – ha dichiarato il comandante Sergio Ierace – Più volte mi sono trovato ad evidenziare il fatto che bisogna fare ancora molta attenzione poiché il virus è tra noi e dobbiamo imparare a conviverci. A nulla serve creare allarmismi inutili che portano solo coloro che vivono tale malattia ad essere vittime due volte portandoli ad essere esorcizzati dai conoscenti come se fossero colpevoli del loro contagio. È avvenuto anche nel corso dell’assistenza prestata dal mio personale nel corso del lungo lockdown che appare ora lontano ma che è stato vissuto solo pochi mesi fa. Il distanziamento sociale, evitare assembramenti e l’uso della mascherine, peraltro ora rafforzato dall’ultimo decreto che ne prevede l’obbligo dalle 18,00 alle 06,00 nei luoghi pubblici, sono sicuramente precauzioni che unitamente a lavarsi spesso le mani ed evitare di toccare con le stesse bocca ed occhi, rendono difficile il contagio ma non impossibile. Quindi chiedo a tutti di attuare tutte le precauzioni utili ad evitare un sicuro contagio e di informare, così come in parte già sta avvenendo, le FFOO circa l’eventuale conoscenza di fatti che sono sicuramente già noti e trattati dalla ASL competente, ciò al fine di poter permettere ulteriori verifiche e controlli volti all’osservanza delle quarantene e delle altre prescrizioni eventualmente dettate ai soggetti colpiti da virus”.