Aprilia. Sequestrato un terreno di oltre 5.000 metri quadrati nel Comune, come misura preventiva a causa delle mancate autorizzazioni da parte di coloro che stavano eseguendo dei lavori su quella superficie. Una notizia che non è nuova alle cronache italiane, e non solamente per il caso specifico. Fin troppo spesso la mancata documentazione per l’esecuzione dei lavori – anche quelli di estrazione dei materiali, come in questo caso – è sotto la lente degli operatori che, attraverso i controlli, cercano di ridurre drasticamente il fenomeno, purtroppo dilagante. Nelle ultime ore, dunque, arriva l’ennesima comunicazione di sequestro.
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Sequestrato enorme terreno ad Aprilia
Così, i militari del Nucleo Investigativo di Polizia ambientale agroalimentare e forestale (N.I.P.A.A.F.) del Gruppo Carabinieri Forestale di Latina, nel Comune di Aprilia, precisamente in località “Via Riserva Nuova”, nelle ultime ore hanno ufficializzato il sequestro preventivo d’iniziativa di una porzione di terreno agricolo avente ”composizione pozzolanica” di dimensioni piuttosto notevoli: parliamo di mq. 5896 circa, oggetto di recenti lavori di estrazione (cava a cielo aperto).
Violazione delle norme e assenza di documentazione
Il sequestro si è reso necessario, dopo aver sentito il PM di turno, Dr. Giuseppe Miliano, in quanto l’attività di abbattimento del materiale pozzolanico procedeva in assenza delle autorizzazioni amministrative rilasciate dagli enti preposti, in palese contrasto con la destinazione rurale impressa all’area dal vigente strumento urbanistico (art. 54 legge regionale n. 38/1999) nonché con le Norme Tecniche di Attuazione del Comune di Aprilia che classificano l’area in questione in zona agricola, sottozona R2 nella quale è espressamente vietato l’apertura o la coltivazione di cave a cielo aperto. Denunciato alla Procura l’amministratore unico della società proprietaria dei terreni per violazione alle norme urbanistiche (Testo Unico dell’Edilizia).