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Andrea Purgatori, gli ultimi giorni prima della morte, la figlia: “Gli chiedevo: papà non è che muori?”

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Victoria Purgatori

Non è mai facile dire addio a qualcuno di caro, ma per amici e parenti di Andrea Purgatori, il giornalista scomparso il 19 luglio scorso, è arrivato il momento dei saluti. Un lungo plauso ha accompagnato il 28 luglio la salma del celebre cronista nella Chiesa degli artisti, a Piazza del Popolo. Oltre a colleghi come Roberto Saviano, erano presenti noti del mondo dello spettacolo, tra cui il regista Enrico Vanzina. Il ricordo più commovente è stato però quello dei figli, che hanno offerto ai presenti un’istantanea speciale di Andrea Purgatori, per raccontarlo non solo come giornalista, ma soprattutto come uomo e come padre.

La figlia Victoria: “Il suo più grande successo è quello di essere stato padre”

Raccolti nella Basilica di Santa Maria in Montesanto, dietro il feretro di Andrea Purgatori erano presenti ieri anche i tre figli Edoardo, Victoria e Ludovico. Ognuno di loro si è preso un momento per ricordare il padre, ma forse è stato il pensiero di Victoria quello che rimarrà più impresso, restituendo una versione inedita di Andrea Purgatori. “Lo ricordo che guardava il telegiornale e io bambina mi stringevo a lui, sentivo il suo cuore battere e subito mi calmavo”, ha raccontato la ragazza commossa. ”Era la nostra routine serale, era così bello che avevo paura di perderlo, così alzavo lo sguardo e gli dicevo: ‘Papi, ma tu non morirai mai vero?’”. Victoria, tra l’emozione e la voglia di condividere, ha proseguito: “Nonostante l’assurdità della domanda, lui con calma e sicurezza mi guardava negli occhi e mi diceva: ‘No piccola, mai”.

Difficile ripercorrere quei momenti, soprattutto considerando l’indagine che la Procura di Roma, su richiesta dei familiari, sta conducendo da giorni sulle cause di morte di Purgatori. Al momento i medici stanno cercando di accertare se la patologia di cui soffriva Purgatori fosse di origine oncologica, per complicanze cardiache collegate a un tumore polmonare, o infettiva, per una pericardite settica.

Lontano da queste ipotesi, c’è il dolore dei familiari. “Ho continuato a chiedergli papà tu mica muori, no?”, ha continuato Victoria, “Ammetto che in questo momento sono parecchio arrabbiata con lui, però lo perdono. Lo farò perché ha mantenuto la sua promessa: non solo mi ha donato due fratelli speciali, ma soprattutto ci ha lasciato anche un po’ di lui. Il suo più grande successo è stato quello di essere padre, perché nonostante tutto mi ha amata con tutto se stesso”.

Camera ardente di Andrea Purgatori in Campidoglio
Camera ardente di Andrea Purgatori in Campidoglio

Chi c’era al funerale di Andrea Purgatori

I funerali si sono tenuti il 28 luglio, ma già dal 27 luglio molta gente (estimatori e non solo) si è recata in Campidoglio, nella Sala della Protomoteca, per la camera ardente del giornalista. Tra i suoi migliori amici, Corrado Guzzanti, comico e autore con cui visse “Fascisti su Marte”, e Andrea Salerno con cui ha condiviso (quasi) tutto. Persino l’ultima avventura a La7, dove Salerno è direttore di rete. 

L’assessore alla Cultura di Roma Capitale ha poi condiviso il suo cordoglio affermando: “L’abbraccio di Roma viene fatto sia all’uomo che al professionista. Lo conoscevo personalmente e il suo garbo e l’ironia sono sempre stati un valore aggiunto che oggi riconosciamo. Per questo è stato e resta uno dei più importanti giornalisti del nostro Paese che ha aiutato a scoprire la verità su pagine importanti e controverse della storia d’Italia: da Ustica al caso Orlandi. Ha messo in atto un metodo che ha portato anche sulle prime pagine dei quotidiani alla cui base c’era la capacità di praticare sempre il dubbio”. 

Il ricordo di Pietro Orlandi: “Prima un amico che un giornalista”

Tra le tante le persone che si sono presentate per dare l’ultimo saluto al giornalista anche Pietro Orlandi, che ha manifestato commozione per la scomparsa del conduttore: “Mi mancherà tanto. Ha sempre cercato di fare luce sulla scomparsa di mia sorella e portare la verità in televisione”. Alla veglia funebre, inoltre, sono arrivate anche le più alte istituzioni di Roma Capitale e dello Stato italiano.

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