Un tumore al polmone e poi l’arresto cardiocircolatorio. Il parere dell’autopsia conferma che queste sono state le cause del decesso di Andrea Purgatori, il giornalista che per primo raccontò la strage di Ustica e il sequestro Orlandi, scomparso il 19 luglio. L’esame autoptico, condotto ieri presso l’istituto di medicina legale di Tor Vergata, offre ora un quadro più completo sulle cause che hanno stroncato bruscamente la vita del noto conduttore di Atlantis.
L’autopsia e gli accertamenti sulla diagnosi
Ieri i consulenti della Procura hanno perciò stabilito che il tumore al polmone, diagnosticato circa 3 mesi fa, ha comportato un rapido tracollo delle condizioni di salute dello sceneggiatore, portandolo alla morte. Non si escludono ancora altre piste legate alla malasanità, come quella di un’infezione o di diagnosi sbagliate a carico del paziente. Per conoscere i risultati della Tac al cervello bisognerà aspettare però dopo l’estate, il 6 settembre.
Aperta ancora la pista sulla malasanità
Tra i quesiti degli accertamenti svolti in queste ore, c’è stata la verifica della presenza di metastasi, dove e a che stadio, possibili tracce di un’ischemia e il livello di gravità. La Procura in questi giorni ha convocato almeno 12 persone che sono state vicine al giornalista durante gli ultimi mesi di vita e iscritte due persone nel registro degli indagati per omicidio colposo dopo la denuncia dei familiari. Al momento dell’autopsia, svolta ieri, erano presenti invece tre colleghi, due in rappresentanza della difesa, uno della parte civile.
C’è da dire che rimangono i dubbi dei familiari sulla possibilità che abbiano concorso altre cause, estranee al tumore di Andrea Purgatori. Una potrebbe essere la pericardite settica durante la degenza nella clinica Pio XI, su cui stanno facendo luce i consulenti della Procura, dopo la richiesta dei parenti di Purgatori di aprire un fascicolo.
Nel frattempo oggi, giovedì 27 luglio, si terrà a partire dalle ore 15 la camera ardente al Campidoglio. Le esequie, invece si terranno il 28 luglio nella chiesa degli Artisti a piazza del Popolo.