Non c’è giorno che un nuovo scandalo non si abbatta in Ama, con nell’ultima vicenda delle colonnine elettriche situate nei posteggi della sede centrale. Tali supporti, che servono a ricaricare le automobili di nuova generazione con motore elettrico, per regolamento aziendale sarebbero riservate solamente al Presidente della municipalizzata. Nei fatti, però, nell’entourage del “numero uno” al decoro urbano romano più di qualcuno sta utilizzando quei sostegni per la ricarica delle automobili elettriche.
Il nuovo scandalo di Ama: chi utilizza le colonnine elettriche?
Ha generato malumori la storia dei sostegni per la ricarica delle automobili elettriche, soprattutto all’interno di AMA. Di regolamento, la colonnina all’interno del posteggio riservato al Presidente dell’azienda, sarebbe riservata solamente a lui. Nei fatti però, tale spazio verrebbe vissuto anche da terze persone, spesso anche riscontrabili nello stretto entourage dell’uomo al comando della municipalizzata.
Dove sorge il problema sulla colonnina elettrica?
La situazione polemica, all’interno di AMA, è nuovamente tutta politica. Infatti, più di qualcuno avrebbe storto il naso su qualche persona che, come in questo caso, si ricarica la macchina a spese dell’azienda. In tale modo, nella pratica, “Mister X” ricaricherebbe la propria automobile gratis, quando altrove invece non sarebbe così. Una situazione che, sicuramente, verrà anche esposta ai prossimi confronti tra i vertici della municipalizzata romana.
“Mister X” immortalato a caricarsi l’automobile
In una battaglia all’ultimo colpo, i dipendenti di AMA hanno immortalato anche fotografie sullo scandalo delle colonnine. In tale vicenda, infatti, verrebbe palesemente immortalata una Smart di colore nero, che per intenderci non risulta di proprietà dell’attuale Presidente ma bensì di un suo stretto collaboratore.
Al momento, per mettere la “palla in calcio d’angolo”, l’azienda al decoro romano prova a prendere tempo sulla spigolosa vicenda. Le fonti vicine alla dirigenza, infatti, dicono come in AMA giri una giustificazione su come la “realtà promuova – in questo modo – la sostenibilità ambientale da parte dei propri dipendenti”.