Dopo l’appello disperato dei volontari riguardo il trasferimento dei 125 cani dal canile Alba Dog di Pomezia e le spiegazioni del sindaco di Ardea Mario Savarese sui motivi per cui l’amministrazione comunale ha deciso di togliere gli animali dalla struttura per trasferirli altrove, arriva la replica da parte dei gestori della “Pensione per Cani Alba Dog“.
“Nei giorni scorsi sono state pubblicate alcune dichiarazioni rilasciate da Mario Savarese, attuale Sindaco del Comune di Ardea, in riferimento all’imminente trasferimento dei cani di proprietà dello stesso Ente, al momento custoditi presso il canile Alba Dog di Pomezia. Ebbene, la società Pensione per Cani Alba Dog S.r.l. che gestisce la struttura, riservandosi di porre in essere qualsivoglia azione legale a tutela della propria immagine e decoro, vuole tuttavia replicare e porre in evidenza tutte le inesattezze che sono state affermate dal Primo Cittadino di Ardea – affermano dalla struttura – Innanzitutto, il Sindaco di Ardea omette la fondamentale circostanza che, da oltre due anni, l’Ente risulta moroso nei confronti della società, tanto che la società è costretta a far fronte con fondi propri a tutte le spese di custodia, mantenimento e cura degli animali di proprietà del Comune stesso”.
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Alba Dog: “Ingiustificato arricchimento del Comune di Ardea”
“Già questa circostanza, da sola”, commenta l’Avvocato Massimiliano Bruno, legale della società, “basterebbe per tacciare di ingiustificato arricchimento il Comune di Ardea che, evidentemente, usufruisce di una serie di gravosi e costosi servizi a fronte della mancata totale corresponsione di quanto effettivamente dovuto.”
“All’uopo, infatti, occorre ribadire anche in questa sede che non sussiste alcun vincolo contrattuale tra la Pensione per Cani Alba Dog S.r.l. ed il Comune di Ardea atteso che l’ultimo bando di cui parla il Sindaco Savarese fa riferimento ad una procedura per la quale poi, per cause assolutamente non imputabili alla società, non si è mai addivenuti alla firma definitiva del contratto – prosegue la replica – Non corrisponde al vero, dunque, la circostanza che la mancata sottoscrizione dei menzionati contratti possa essere imputata alla società, come erroneamente e pretestuosamente sostenuto dal Sindaco Savarese.
Invero, non si capisce il motivo per il quale il Comune di Ardea insiste su questo punto sottacendo, invece, sul fatto che alla Pensione per Cani Alba dog S.r.l. non siano mai pervenute comunicazioni ufficiali circa la gara in oggetto e, tantomeno, rituali convocazioni per la firma dei suddetti contratti. Né risulta aliunde che l’Ente abbia ritualmente e correttamente proceduto in ossequio a quanto previsto dal D. Lgs. 50/2016, rendendosi così colpevole di gravi omissioni e ritardi. Viene da sé che non può essere contestato l’illegittimo superamento dell’importo annuo autorizzato in sede di aggiudicazione dell’appalto per il servizio in oggetto atteso che detto rapporto contrattuale, di fatto, non si è mai perfezionato e/o comunque deve considerarsi invalido o inefficace”.
“L’aumento? Era previsto nella penale del contratto”
“Ciò premesso” – sostiene ancora l’Avv. Massimiliano Bruno – “la società Pensione per Cani Alba Dog S.r.l. si è semplicemente attenuta a quanto previsto dall’unica convenzione valida sottoscritta dalle parti nel lontano 2012 (poi proseguita fino al 31.12.2019 sempre in regime di proroga), ove veniva stabilito all’art. 12 che, in caso di mancato ritiro degli animali entro gg. 60 dalla scadenza del contratto e/o della risoluzione dello stesso, l’Ente avrebbe dovuto corrispondere una penale di Euro 25,00 al giorno per ogni singolo cane ospitato nella struttura”.
“Il canile, dunque, si è semplicemente limitato ad applicare le penali previste da un contratto che, piaccia o meno, impegnava comunque l’Ente al rispetto dei termini e degli accordi ivi presenti – spiegano dalla struttura – Peraltro, l’Ente era ben a conoscenza delle conseguenze di eventuali sue responsabilità da inadempimento contrattuale. Ad ogni modo, dette penali, pur se legittime, sono state applicate solo per un breve arco temporale e, tuttora, non vengono più fatturate dalla società. È chiaro, dunque, l’intento denigratorio posto in essere ora dall’Ente nei confronti del canile, verosimilmente volto a giustificare le proprie omissioni e/o inadempimenti ed a screditare una struttura che, evidentemente, non è più disposta ad accettare abusi di potere e prevaricazioni.
Ma v’è di più. Prima dell’instaurazione del contenzioso, promosso dallo stesso canile al fine di vedersi riconosciuto il pagamento delle fatture, l’Ente, contrariamente a quanto dichiarato, non aveva mai sollevato alcun tipo di contestazione nei confronti della società Alba Dog S.r.l. che, invero, notoriamente vanta un’ottima percentuale di affidi/adozioni rispetto al numero di cani ospitati. E non risulta, neppure, rispondente alla realtà la circostanza che il Comune di Ardea abbia tentato di risolvere il contratto a seguito di asseriti disservizi e costi superiori a quanto concordati. Anzi, l’Ente era ben disposto a proseguire con l’affidamento del servizio in favore della Alba Dog S.r.l., non avendo, peraltro, strutture alternative ove trasferire i suoi animali.
Evidentemente, tutto sembrava filar liscio fino a quando la Pensione per Cani Alba Dog S.r.l. non ha deciso di far valere i suoi diritti rispetto al mancato pagamento dei corrispettivi dovuti. Non pare, infatti, solo una semplice coincidenza la circostanza che l’ispezione (10.02.2020), da cui è scaturito poi il menzionato procedimento penale, sia stata effettuata subito dopo la notifica del decreto ingiuntivo emesso in favore della Pensione per Cani Alba Dog S.r.l. (02.01.2020), peraltro proprio in prossimità della scadenza dei termini per proporre opposizione (11.02.2020).
“Come mai il Comune toglie i cani proprio adesso e non due anni fa?”
Appare, poi ancora più curiosa la circostanza che, a fronte di queste fantomatiche contestazioni del reato di maltrattamenti animali in capo al Sig. SCACCIA Riccardo, il Comune di Ardea abbia deciso comunque di mantenere i suoi animali presso il canile Alba Dog S.r.l.. Infatti, se la società Alba Dog S.r.l. è ritenuta una società inaffidabile la cui gestione è in mano ad un soggetto pericoloso per l’incolumità ed il benessere degli animali, come mai il Comune di Ardea solo adesso, a distanza di due anni, ha deciso di trasferire i suoi animali altrove?
Come asserita parte offesa, infatti, il Comune di Ardea, già il giorno successivo all’ispezione avrebbe dovuto immediatamente trasferire i suoi cani da un’altra parte. Perché non è stato fatto?
Peraltro, come risulta agli atti, il Comune di Ardea è stato più volte sollecitato a trasferire i suoi animali altrove. Delle due l’una. Tale comportamento è illogico e contraddittorio e non può trovare alcun’altra spiegazione se non quella di voler continuare ad ottenere, gratuitamente ed abusando del suo potere, da parte della Alba Dog S.r.l. una serie di gravosi e costosi servizi a fronte della mancata totale corresponsione di quanto effettivamente dovuto.
In ultimo va chiarito che, rispetto al diniego di ingresso nella struttura nei confronti di alcune associazioni animaliste, si è già espresso il Tribunale di Velletri che, di fatto, ha avallato tutte le decisioni prese dalla società, rigettando integralmente il ricorso presentato dalle stesse associazioni. Alla luce di quanto sopra, non può non esprimersi grande rammarico per una situazione, oggettivamente malgestita dall’Ente, che comunque la società ha sempre cercato di definire bonariamente, collaborando nell’interesse di tutti e, in particolare, nell’ottica di salvaguardare e tutelare il benessere degli animali”.