Storie di malasanità laziale, quelle che oggi coinvolgono la struttura del Policlinico Gemelli di Roma. A parlare al Corriere della Sera una paziente, che ha dovuto vivere suo malgrado un’esperienza spiacevole al Pronto Soccorso. Era entrata lì per un problema fisico, ma dopo ore di attesa si trovava ancora adagiata su una barella e con il personale sanitario che non le aveva prestato nessun tipo di assistenza.
Il Pronto Soccorso da incubo al Gemelli
La donna, per il proprio problema fisico, attendeva di essere ricoverata in un reparto. Una dinamica che però, con il passare delle ore, sembrava non arrivare mai. Da una parte la solitudine di una paziente impaurita per il proprio stato di salute, dall’altra la presa di coscienza delle notevoli difficoltà che ogni Pronto Soccorso di Roma vive oggi. Lasciata su una barella per ore, nessuno era più passato a chiederle come stava o anche solo per portargli un bicchiere d’acqua. Tutto ulteriormente amplificato anche dalla rabbia degli altri utenti in quel luogo, che lamentavano la mancanza di assistenza o anche solo un cuscino sulle barelle per poggiare la propria testa nell’attesa.
Il racconto da incubo
La donna rimane ore in quel luogo, osservando cosa le accade attorno e sperando che tante dinamiche non le succedano personalmente. Nell’attesa, anche nonnini che, portando il pannolone, fanno i propri bisogni all’interno del Pronto Soccorso. Come con il resto dell’utenza, nessuno gli presta assistenza per ore, con i pannoloni “pieni” che non vengono cambiati per ore e gli odori che assalgono le sale lì presenti. L’attesa della donna, durerà un tempo record di tre giorni. Ben 72 ore di calvario, dove ci arriva una testimonianza che racconta un’altra faccia di uno dei migliori ospedali romani.
La difficoltà degli ospedali romani
Nella Roma che guarda al Giubileo e spera nell’EXPO 2030, il sistema sanitario non va. L’ha detto pure Papa Francesco, attraverso i suoi emissari vaticani e temendo un disastro in vista dell’anno Giubilare del 2025. Non solo il Gemelli, ma anche gli anziani tenuti 11 ore in Pronto Soccorso al Santo Spirito con un’occlusione intestinale, le risse all’interno del San Camillo o i nervi tesi all’interno dell’Ospedale Grassi di Ostia. Un servizio sanitario che non va e che urgentemente deve trovare un’integrazione con nuovi medici e infermieri da assumere.
Il Policlinico Gemelli è il primo in Italia: assistenza ai pazienti e ricerca le chiavi del successo