Iniziato presso il tribunale di Salerno un nuovo corso applicativo della legge 54/2006 sull’ affidamento condiviso dei figli di separati
Il tribunale di Brindisi con la pubblicazione delle sue linee-guida aveva fatto da testa d’ariete, aprendo una breccia nelle discutibili prassi applicative dell’affidamento condiviso, in questa breccia si sono gettati i giudici salernitani confermando e ampliando le medesime tesi, confortate da ineccepibili argomentazioni giuridiche:
1) diritto del figlio a pari opportunità nel riferirsi ai due genitori, in posizione di pari dignità e pari responsabilità, presenti nella vita dei figli intercambiabilmente, in una sorta di equilibrio dinamico.
2) obbligo di attribuire compiti di cura ad entrambi i genitori, in modo che possano entrambi partecipare alla vita quotidiana dei figli.
All’ assegno, dunque, il sempiterno modo di contribuire a debita distanza al mantenimento dei figli dell’inventata figura del “genitore non collocatario”, subentra la contribuzione diretta, per capitoli di spesa, associata, solo se indispensabile, ad un assegno dalla valenza puramente perequativa.
E per la casa, se i tempi sono equivalenti si decide secondo la legge ordinaria e se non lo sono prima si guarda quale sia la soluzione più idonea per i figli e poi viene assegnata. Una vera rivoluzione rispetto alle prassi pevalenti; anche se si è trattato solamente di applicare una legge dello stato.
E adesso potrebbe partire un effetto domino…
Marino Maglietta