Si continua a complicare la scandalo attorno alla figura di Aboubakar Soumahoro, attuale parlamentare italiano e sindacalista africano dei braccianti. Infatti, si aggrava la posizione della suocera, Marie Therese Mukamitsindo, che aveva fatto scoppiare il caso legato ai braccianti senza mesi di stipendio e che lavoravano in condizioni proibitive presso la sua cooperativa. Alla signora, le autorità oggi accusano anche diverse truffe.
La posizione di Maria Mukamitsindo, la suocera di Aboubakar Soumahoro
E’ indagata anche per truffa aggravata e false fatturazioni la signora Marie Therese Mukamitsindo, suocera di Aboubakar Soumahoro e madre di Liliane Murekatete, ovvero la compagna del parlamentare italiano. Oggi, alla donna è contestato anche il reato malversazione di nell’ambito dell’indagine dei pm di Latina sulla gestione di due sue cooperative. In base a quanto si apprende, al momento la signora Mukamitsindo è l’unica iscritta nel registro degli indagati.
I magistrati che stanno portando avanti l’inchiesta giudiziaria, hanno delegato le indagini alla Guardia di Finanza, che sta analizzando, dopo alcune denunce presentate dai lavoratori delle cooperative che lamentano il mancato pagamento dei loro stipendi, in che modo siano stati impiegati i fondi statali ricevuti negli anni dalle due strutture. Infatti, qualora venisse verificato lo sperpero di denaro percepito coi progetti d’inclusione lavorativa per i migranti, si tratterebbe di una palese truffa ai danni dello Stato italiano.
C’è infatti da ricordare, o quantomeno far luce, sulle dinamiche in cui si muovevano le cooperative della suocera di Soumahoro. Infatti, la donna faceva partecipare le proprie realtà a bandi per l’inclusione sociale dei migranti, creando progetti per includere lavorativamente queste persone e soprattutto permettergli di riacquisire di un’indipendenza economica dopo il viaggio proveniente dall’Africa. Soldi che, sentendo le segnalazioni dei braccianti, non sono mai arrivati nelle tasche, in una condizione che sembrerebbe aver visto anche il totale disinteresse del sindacalista ivoriano Aboubakar Soumahoro.