Lo scandalo che si è abbattuto su Aboubakar Soumahoro, ha chiuso nel silenzio lo stesso parlamentare ivoriano e ha costretto a fare un mea culpa alla suocera, la nota attivista Marie Therese Mukamitsindo. La signora, conosciuta per le sue battaglie sociali per le condizioni dei migranti, ha ammesso di non aver pagato i propri dipendenti, tutti peraltro braccianti africani sbarcati in Italia. Queste le sue parole: “Sì, avevamo lavoratori al nero e non li abbiamo pagati”.
La suocera di Aboubakar Soumahoro ammette le colpe
Marie Therese Mukamitsindo lo ha ammesso candidamente questa mattina, 29 novembre 2022, presso l’Ispettorato del Lavoro di Latina. Racconti terribili, che ben delineano le situazioni inumane in cui erano costretti a lavorare i dipendenti della sua cooperativa. Persone che addirittura per 24 mesi, ovvero 2 anni, non ricevevano lo stipendio dalla signora Mukamitsindo, tutto mentre la stessa organizzava conferenze in giro per l’Italia a parlare dei “diritti dei migranti”.
Davanti all’Ispettorato del Lavoro, ha ammesso: “Non abbiamo pagato i lavoratori e firmo l’accordo”. Nell’inchiesta sollevata dal sindacato Uiltucs, si chiede il pagamento arretrato di 30 dipendenti africani, per una cifra che si avvicina ai 400mila euro. Servirà individuare anche quei lavoratori in nero, dove non si sa se hanno percepito il compenso visto che sono irrintracciabili sulla contabilità della cooperativa di riferimento alla signora Mukamitsindo.
La situazione di Marie Therese Mukamitsindo
Marie Therese Mukamitsindo era definita un colosso nell’accoglienza dei migranti in Italia. Ma tra la considerazione e la realtà dei fatti, spesso ci sono documenti distruggono l’aureola della santità di qualche personaggio pubblico: la Mukamitsindo in primis. La donna originaria del Rwanda, era alla guida della cooperativa Karibu, consigliera del Consorzio AID, queste due cooperative pontine che gradualmente si sono estese su tutto il Paese italiano.
La Mukamitsindo ora dovrà rispettare i pagamenti promessi con un accordo, già disatteso in passato e che ha costretto il sindacato Uiltucs a rivolgersi alla Prefettura di Latina per un intervento della Giustizia. Gianfranco Cartisano, Segretario della Uiltucs, in merito dice: “La donna ha disatteso in più occasioni i piani di rateizzazione, costringendoci a chiedere l’intervento della Prefettura di Latina per provare a risolvere la delicata faccenda”.
Le domande alla Mukamitsindo
Marie Therese Mukamitsindo ha dovuto affrontare anzitutto la questione legata all’ingegnere Youssef Kadmiri, che dalla donna ha visto chiedersi fatture false per ottenere lo stipendio. Oltretutto, il caso era conosciuto anche da Aboubakar Soumahoro, considerato come tante volte aveva incrociato il parlamentare a Latina. Di seguito, affrontati i casi anche di Mohamed El Motaraji e Stefania Di Ruocco.
Gianfranco Cartisano commenta così la posizione di Soumahoro nello scandalo: “Tali affermazioni da parte di un parlamentare – sottolinea il sindacalista – rimangono delle offese gravi quando vi sono 400mila euro di stipendi non pagati. Tutti hanno percepito pezzi di risorse destinate all’accoglienza ed integrazione degli immigrati e oggi possiamo dire che solo i lavoratori hanno fatto la vera accoglienza ed integrazione con sacrificio, ma sono senza salari”. Chiedendo un cambio di passo Cartisano ha quindi invocato nuovamente l’intervento del prefetto Maurizio Falco, affinché convochi le parti “per risolvere il problema sociale creato dai rappresentanti della Coop Karibu e Consorzio Aid.
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