A Roma le multe – almeno quelle fatte recentemente – con molta probabilità non verranno mai recapitate ai destinatari. E quindi non saranno mai pagate. A partire dal 4 Gennaio infatti, i caschi bianchi romani sembrano non avere più accesso alla banca dati della Motorizzazione Civile, restando di conseguenza impossibilitati a risalire agli intestatari dei veicoli e alle relative residenze dei proprietari dei veicoli contravvenzionati.
Quindi, a meno che non si tratti di una multa per divieto di sosta, che viene posizionata direttamente sul veicolo, tutte le altre sanzioni sarà molto difficile – anzi quasi impossibile – che arrivino a destinazione.
Polizia Locale nel caos, la denuncia del sindacato
A renderlo noto il SULPL (Sindacato Unitario Lavoratori Polizia Locale), che per voce del Segretario Romano Aggiunto Marco Milani. “Dopo la spaventosa carenza organica, la soppressione di alcuni gruppi speciali, il bizzarro nuovo impiego dei gruppi SPE e GSSU nelle piazze del centro, il pasticcio del mancato rinnovo della convenzione sulle visite periodiche dell’armamento, scaduta da quattro anni, il dimezzamento dei numeri sulle multe elevate rispetto al 2016, si sarebbe arrivati ora, a causa di un presunto contenzioso datato, a perdere l’accesso alla banca dati della motorizzazione civile”.
Paralisi del servizio
Se la notizia può far piacere agli automobilisti indisciplinati, innervosisce invece i Caschi Bianchi, che da tempo criticano chi li gestisce. I problemi interni al corpo, infatti, sembrano essere numerosi. Ma adesso il loro lavoro sembra essere addirittura vanificato, almeno per quanto riguarda le multe, che non sono solo alle auto. Pensiamo infatti ai controlli su strada a chi trasporta rifiuti.
“Questo, rendendo di fatto impossibile risalire ai proprietari dei veicoli, rischia di paralizzare l’esito della gran parte delle attività sanzionatorie e di controllo del Corpo, inferendo all’efficienza dello stesso il definitivo colpo di grazia. È ora che il Sindaco Gualtieri prenda atto che a problemi strutturali come una carenza organica di 3000 unitá ed alla mancanza di un ordinamento professionale al passo con i tempi, si siano aggiunti problemi gestionali tali da fare precipitare il Corpo stesso in una condizione mai vista prima d’ora. È giunta l’ora che il Primo Cittadino esprima con chiarezza quale idea abbia in materia di sicurezza urbana. E, sopratutto quali politiche intenda perseguire per riportare il Corpo di Polizia cittadino, ad un decoroso standard di efficienza”.
Roma, anno disastroso per la Polizia Locale, il sindacato: ”Solo carbone per il comandante Angeloni”