Un asilo per gli anziani
È questa la proposta in aula di un consigliere di maggioranza che anziché chiudere il Centro Anziani lo vuole trasformare in un asilo per gli anziani stessi rei di comportarsi come bambini litigiosi.
Erano 20 i punti dell’ordine del giorno da discutere oggi nel Consiglio comunale di Ardea; ci si sarebbe aspettata almeno la puntualità all’apertura delle 10 dal momento che era prevedibile il prolungarsi dei lavori d’aula proprio per il gran numero di punti da discutere. Invece, come è ormai consuetudine, i consiglieri si sono presentati alla spicciolata ed all’appello delle 10 erano presenti solo quelli di minoranza; il presidente ha annunciato la ripetizione dell’appello alle 11.
A consiglio finalmente aperto, il primo punto all’ordine del giorno ha presso oltre un’ora del tempo disponibile per essere comunque chiuso con un nulla di fatto.
Il centro anziani della Nuova Florida ha dato dimostrazione di essere ingovernabile per il susseguirsi di dimissioni da parte del direttivo e continui, talvolta furiosi, litigi tra i partecipanti. Di recente si è verificato un incendio seguito poco dopo anche da assalti vandalici ad opera di ignoti.
Non giunge dunque a sorpresa la proposta di alcuni consiglieri di maggioranza di chiudere il centro anziani per adoperarne altrimenti l’immobile: un asilo, un presidio medico, una delegazione comunale le proposte presentate in due differenti mozioni da consiglieri di maggioranza.
Mentre l’opposizione è entrata nel dibattito che è seguito alle mozioni auspicando che si trovasse una soluzione atta a far funzionare finalmente il centro anziani per quello che deve essere, sono anche arrivate le pesanti denunce di alcuni in merito alle interferenze della politica in quel centro. Una pessima abitudine da parte un po’ di tutti i consiglieri che in questi anni si sono prodigati nel concedere doni e favori al centro che è finito per diventare un ambito magazzino di voti elettorali e di consenso. Una guerra mai dichiarata tra partiti che hanno sempre fatto del tutto per accaparrarsi i voti dei canuti soci del centro.
È ora che tutto questo finisca ha voluto affermare con forza l’opposizione anche se qualcuno tra loro l’ha fatto in modo più chiaro e convinto. Diversa la posizione della maggioranza che invece è più propensa alla chiusura.
L’imbarazzo è sceso gelido in aula quando due di loro hanno fatto dichiarazioni aberranti: “dobbiamo dare una segnale preciso che sia una punizione per questi anziani troppo litigiosi e visto che non sono in grado di autogovernarsi gli togliamo il giocattolo”, così ha affermato uno di loro ma il peggio è arrivato quando un suo collega è arrivato a proporre di trasformare il centro in un asilo come proposto da alcuni colleghi, ma non per i bambini ma per gli anziani stessi che come questi si comportano. L’imbarazzo del Presidente e dello stesso Sindaco si percepiva dal loro distogliere lo sguardo e portarsi alla fronte una mano mentre dall’aula, tra il pubblico presente, inevitabilmente partiva il coro di insulti al consigliere poco accorto – certo che se gli anziani hanno bisogno dell’asilo di ben d’altro avrebbe bisogno il consigliere.
Rimandata ogni decisione dopo un’ora ed un quarto di inutili discussioni, il secondo punto all’ordine del giorno ha subito la stessa sorte. Si doveva discutere del piccolo depuratore di Montagnano e dei pozzi dell’acqua potabile che sono associati all’impianto e nessuno è stato in grado di far chiarezza sulla situazione ovvero se i pozzi fossero uno o due e se questi fossero indispensabili al depuratore. Rinviato anche questo punto si è finalmente approvato il terzo che da mandato all’ente di attuare quanto necessario ad istituire nel comune il così detto baratto amministrativo per consentire ai cittadini che non sono in grado di pagare i loro debiti con il comune, di farlo attraverso lavori di pubblica utilità.
Erano ormai le 13 e 12 quando il presidente ha sospeso la seduta dando a tutti comunicazione che la stessa sarebbe ripresa da li ad un ora esatta.
Alle 14:12 in punto erano presenti in aula il solo segretario facente funzione, il dirigente Cucuzza, ed il consigliere Cristina Capraro; quest’ultima ha chiesto di fare l’appello. Il segretario ha chiamato qualcuno al telefono, non sappiamo chi, si presume il presidente Acquarelli e chiusa la conversazione ha detto: “procediamo con l’appello”. L’unico consigliere presente ha assunto la funzione di presidente; il dirigente ha fatto l’appello che ha fatto segnare 16 assenti un solo presente ed a quel punto il presidente facente funzione ha dichiarato deserta la seduta.
Mario Savarese