16 arresti a Sabaudia. Tra questi anche un nome eccellente, quello della sindaca Giada Gervasi, finita ai domiciliari. L’accusa, a seconda delle posizioni, è di corruzione, concussione e turbativa d’asta. L’operazione di questa mattina coinvolge, oltre alla sindaca, anche amministratori, funzionari pubblici e imprenditori, ai quali vengono contestati, a vario titolo, i reati di corruzione, peculato e falso ideologico.
Arrestata la sindaca di Sabaudia giada Gervasi
L’operazione svolta dai carabinieri ha portato in tutto a 16 arresti. Le indagini della procura di Latina riguardano, da quanto emerge dalle prime indiscrezioni, le concessioni demaniali rilasciate dal Comune di Sabaudia. Attualmente sono in corso perquisizioni e sequestri all’interno degli uffici comunali. Giada Gervasi sarebbe indagata di 11 turbative d’asta e una corruzione a causa di alcuni appalti relativi al mondiale di canottaggio che si è svolto a Sabaudia.
16 arresti a Sabaudia
L’operazione è stata eseguita dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Latina, coadiuvati nella fase esecutiva da militari dei Comandi Provinciali Carabinieri di Roma e Varese. In particolare le 16 persone tratte in arresto sono accusate dei reati di:
- peculato,
- corruzione,
- induzione indebita a dare o promettere utilità,
- turbata libertà degli incanti e del procedimento di scelta del contraente,
- falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atto pubblico.
Le indagini
L’attività di indagine è iniziata nel mese di novembre 2019. I fatti risalgono al periodo successivo all’incendio alla centrale termica dell’Ente Parco Nazionale del Circeo e alle minacce dirette al Comandante della Stazione Carabinieri Forestali “Parco di Sabaudia”. Da qui sono state scoperte importanti irregolarità nell’ambito del controllo delle assegnazioni delle concessioni demaniali, rilasciate dal Comune di Sabaudia per lo svolgimento delle attività balneari.
Irregolarità nelle concessioni demaniali
In particolare, tutte le 45 attività balneari presenti sul lido di Sabaudia risulterebbero aver goduto, nel tempo, di favoritismi e privilegi all’interno del Comune di Sabaudia. Le attività di indagine hanno anche permesso di appurare come alcuni dipendenti pubblici sarebbero proprio i titolari degli stabilimenti e chioschi oggetto di favoritismi.
I militari hanno accertato che il Comune di Sabaudia abbia, in ragione della “vicinanza” ad alcuni stabilimenti e chioschi del litorale, sospeso il procedimento di revoca delle concessioni demaniali che erano risultate irregolari ai controlli.
Turbativa d’asta
Nel corso delle investigazioni, i militari hanno accertato e ricostruito 11 episodi di turbativa d’asta. Rilevata inoltre la formazione di innumerevoli atti falsi e condotte corruttive che sarebbero state poste in essere dal Sindaco di Sabaudia e da alcuni amministratori comunali. Il tutto in concorso con imprenditori e funzionari comunali.
Altri episodi di turbativa d’asta sarebbero stati commessi dal Direttore del Parco Nazionale del Circeo dell’epoca, il quale aveva affidato ad alcuni imprenditori a lui vicini la realizzazione di progetti sul cambiamento climatico. Il tutto prima ancora che la relativa determina fosse discussa e approvata.
Peculato, corruzione e falso
Ma i reati commessi non sono finiti qui. Durante le indagini sono emersi, inoltre, episodi di peculato, corruzione e falso che risulterebbero compiuti da appartenenti ai Carabinieri Forestali di Sabaudia. Questi episodi si collegano alla falsa attestazione della necessità di interventi per il taglio di alberi, al fine di favorire ditte compiacenti. Il tutto per presunti motivi di incolumità e sicurezza pubblica.
Sotto la lente di ingrandimento degli investigatori è finita anche la Coppa del Mondo di canottaggio, che si sarebbe dovuta svolgere a Sabaudia nel 2020. In questo contesto furono favorite ditte compiacenti all’amministrazione comunale, sia nella realizzazione del campo di gara sia nell’affidamento del servizio di manutenzione degli impianti di illuminazione pubblica, per un giro di affari di circa 1 milioni di euro.
Le misure cautelari
Per quanto riguarda le misure cautelari per i 16 indagati, è stata accolta la richiesta formulata dalla Procura di Latina nell’aprile 2021.
A 12 indagati è stata applicata la misura cautelare degli arresti domiciliari. Agli altre 4 è stata applicata la misura cautelare del divieto o dell’obbligo di dimora, oltre all’interdizione temporanea dai pubblici uffici, dai servizi e al divieto di esercitare la professione per 12 mesi.