Era una vecchia conoscenza dei Carabinieri, d’altro canto a settembre era finito ai domiciliari con l’accusa di usura. Ma anche la misura restrittiva non aveva fermato il 65enne strozzino che continuava ad esercitare l’‘attività’ da casa contattato telefonicamente le sue vittime.
Il 65enne ha proseguito la sua ‘attività’ ed è finito in carcere
Un giro di affari andato avanti finchè gli uomini dell’Arma della stazione di Palestrina, al termine di attività investigative, non hanno ricostruito i movimenti economici del sospetto confermando che continuava a prestare denaro a strozzo, fino a dare seguito a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del 65enne domiciliato a Rocca di Cave (RM) per usura.
La denuncia di una delle vittime del pensionato innesca le indagini
Il pensionato era attenzionato dai militari proprio perchè qualche mese fa era stato arrestato per usura e su disposizione dell’Autorità giudiziaria era stato sottoposto gli arresti domiciliari ove si trovava. Ma a far scattare ulteriori indagini è stata la denuncia di una delle vittime del 65enne. L’attività investigativa scattata grazie a quella segnalazione ha consentito ai militari di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine al fatto che l’uomo, da casa, continuava la sua attività illecita chiedendo telefonicamente il denaro alle sue vittime.
Il gip ha disposto per l’anziano la custodia cautelare in carcere
Il giudice per le indagini preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica di Tivoli che ha raccolto, grazie al lavoro di indagine dei Carabinieri le prove a carico del 65enne, ha disposto la custodia cautelare in carcere, eseguita dai Carabinieri della Stazione di Palestrina.