L’incendio all’ospedale di Tivoli continua a tenere banco. Mentre si cerca di fare chiarezza, la Procura apre un fascicolo.
Tre pazienti morti, più di duecento persone evacuate. Messi in salvo diversi neonati e alcuni anziani. Si procede con cautela all’ospedale di Tivoli, dove nella giornata di ieri – 9 dicembre – è divampato un incendio che ha causato danni irreparabili costati la vita ad alcune persone. Il San Giovanni Evangelista è un punto di riferimento per la cittadinanza, ma la notte scorsa – a partire dalle 22.30 – per i residenti è come se il tempo si fosse fermato.
La struttura, che rientra per competenza e giurisdizione nella Asl Roma 5, è momentaneamente chiusa al pubblico. I rilievi sono in corso, tra l’operato della polizia scientifica e le analisi degli esperti dei vigili del fuoco, impossibile ipotizzare una prossima riapertura. Gli inquirenti stanno passando al vaglio anche le immagini delle videocamere di sicurezza, l’obiettivo è cercare di capire – e appurare – da dove sia partito l’incendio con relativo sviluppo.
Ospedale di Tivoli, aperta un’inchiesta per omicidio colposo plurimo e incendio colposo
La priorità, al momento, è escludere qualsiasi tipo di dolo rispetto alla calamità naturale. Il nosocomio è stato “accerchiato” dalle fiamme: dal -3 fino all’ultimo piano. L’intervento dei vigili del fuoco ha visto protagonisti almeno 60 uomini – secondo le stime riportate dall’AGI – e una ventina di mezzi. Sul piano delle indagini è stata aperta un’inchiesta per omicidio colposo plurimo e incendio colposo. Al momento è tutto contro ignoti, ma la Procura di Tivoli comincia a mettere sul tavolo i pezzi del puzzle per cercare di riordinare idee e scardinare qualsiasi dubbio.
Intanto arrivano le congratulazioni agli operatori sanitari e al resto dello staff del San Giovanni Evangelista per la tempestività nei soccorsi da parte del Presidente della Regione Francesco Rocca: “La sicurezza negli ospedali per noi è una priorità, non a caso abbiamo messo centinaia di milioni a disposizione per l’antincendio e l’antisismica. Continuiamo a lavorare per risolvere i tanti problemi antincendio negli ospedali sul territorio”. Il peggio sembra essere ormai alle spalle, ora servono risposte prima di chiudere definitivamente un’altra pagina di cronaca con più ombre che luci.