Passano gli anni, ma la storia è sempre la stessa. È uno scaricabarile inaccettabile quello in atto in merito alla gestione dei rifiuti di Roma, su cui interviene con forza l’associazione Codici, da anni impegnata nella lotta per la tutela dell’ambiente e della salute. Un’azione che ha riguardato e continua a riguardare il Tmb di Guidonia, tornato prepotentemente d’attualità.
Codici: “Colpo durissimo per Guidonia”
“È un film già visto – dichiara Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici – e che conferma, se ce ne fosse ancora bisogno, la pochezza della politica. Per l’ennesima volta Roma si ritrova sull’orlo dell’emergenza rifiuti, Comune e Regione mettono in scena la solita lite e, come spesso accade in questi casi, la crisi ricade tutta sui cittadini. E non ci riferiamo ai soldi che se ne vanno in tasse, ma ad un aspetto che viene quasi snobbato dalle istituzioni: la tutela dell’ambiente e della salute. Smaltire parte dei rifiuti della capitale al Tmb di Guidonia sarebbe un durissimo colpo per un territorio già profondamente provato”.
“L’impianto – sottolinea Carmine Laurenzano, avvocato di Codici – sorge su una parte del terreno dell’ex discarica dell’Inviolata. La falda acquifera di quell’area registra livelli preoccupanti di inquinamento ed è quindi facile comprendere la preoccupazione della popolazione per l’entrata in funzione del Tmb di Guidonia e per il possibile arrivo dei rifiuti di Roma. Dal punto di vista giudiziario, la vicenda dell’impianto è a dir poco travagliata. Ci sono stati diversi ricorsi al Tar, ora c’è un nuovo procedimento in cui il PM ha chiesto il rinvio a giudizio di tutti gli imputati coinvolti nell’approvazione della prima Autorizzazione Integrata Ambientale e dei successivi rinnovi, tra i quali figurano l’imprenditore Manlio Cerroni e la dirigente della Regione Lazio Flaminia Tosini. Proprio nei giorni scorsi siamo stati in aula al Tribunale di Roma insieme a Codici Ambiente, con cui siamo stati ammessi come parti civili. L’udienza è stata rinviata, ma intanto è chiaro che non è possibile ignorare una situazione così delicata, imponendo scelte dall’alto che rischiano di avere pesanti ricadute su un territorio già in ginocchio sul piano ambientale e sanitario proprio a causa dei rifiuti”.