Otto ordinanze di custodia cautelare, di cui tre in carcere e cinque ai domiciliari, sono state eseguite dalla polizia a Grottaglie nei confronti di persone ritenute responsabili di episodi di usura, estorsione e rapina commessi, dal 2015 ad oggi, ai danni di un imprenditore agricolo della citta’ delle ceramiche. Alle operazioni denominata ‘Dirty Money‘ hanno partecipato, oltre agli agenti del Commissariato di Grottaglie, 40 agenti della Questura di Taranto, delle Unita’ Cinofile della Polizia Frontiera di Brindisi e del Commissariato di Anzio Nettuno, dove si trova uno degli arrestati, residente a Nettuno. Nel corso delle attivita’ sono state eseguite anche numerose perquisizioni nei luoghi utilizzati dagli indagati.
A seguito dell’operazione, il sottosegretario agli interni Luigi Gaetti ha dichiarato in una nota:
“Estorsioni e usura stanno diventando fenomeni sempre più sommersi e al tempo stesso più ‘serpeggianti’: le organizzazioni criminali che controllano il racket cambiano il proprio modus operandi con forme meno dirette ed evidenti mentre le vittime continuano a tacere e a non denunciare. Dobbiamo indirizzare il nostro lavoro istituzionale a contrastare questa sottocultura di rassegnazione al silenzio che trae origine dall’oggettiva carenza di una solida, diffusa e capillare rete di fiducia nello Stato. Lo Stato – conclude Gaetti – sostiene e incoraggia chi decide di opporsi al racket e all’usura; questo messaggio deve essere chiaro ed incontrovertibile perché la lotta a questi fenomeni passa da un insieme di azioni in cui anche l’informazione ha un ruolo fondamentale. In autunno, convocherò un tavolo tecnico con le associazioni ANTIRACKET e ANTIUSURA per coinvolgerle sempre di più nel nostro lavoro di scrittura delle leggi e fare norme sempre più adatte alle specifiche esigenze di tutti.
Grazie ancora a tutte le forze di Polizia.”