E’ stato fortissimo, il terremoto che questa notte alle 3:36 ha distrutto il centro di Amatrice e di molti altri piccoli paesini in provincia di Rieti, arrivando a far sentire la scossa – che ha toccato magnitudo 6.2, fino a Fiumicino, dove la terra ha tremato per circa 15 secondi, e Pomezia, dove molte persone sono scese in strada spaventate, così come ad Aprilia.
Letti che si muovevano, lampadari che oscillavano: questo quanto sentito nel nostro territorio.
Disastro, invece, in tutta la provincia di Rieti: al momento le vittime sono 11.
La prima scossa è stata di magnitudo 6.2 ed è stata registrata alle 3:36. L’epicentro era vicino Accumoli, con ipocentro a 4 chilometri di profondità.
Una seconda scossa di magnitudo 5.4 è stata registrata alle 4:33 con epicentro tra Norcia (Perugia) e Castelsantangelo sul Nera (Macerata) e ipocentro a 8,7 chilometri di profondità.
Il sisma ha raso al suolo la frazione di Pescara del Tronto (Ascoli Piceno) e si teme che fra le macerie possano esserci vittime.
Sul posto sono al lavoro i Vigili del fuoco, il 118 e la Protezione civile.
Paura anche ad Arquata del Tronto, il borgo che ha riportato maggiori danni nelle Marche. Altri danni e persone coinvolte in almeno quattro comuni, tre in provincia di Rieti e uno in provincia di Ascoli Piceno.
La Protezione civile è in contatto con tutti i territori colpiti, come ad Amatrice, dove, oltre ai mezzi della Protezione civile, il 118 ha attivato già nel corso della notte 3 elicotteri dedicati e sei mezzi di soccorso su gomma. Al momento sono 6 i feriti, di cui 2 in codice rosso che sono stati immediatamente trasferiti a Roma. Sono partite le colonne mobili per allestire due punti medici avanzati ad Amatrice ed è in corso il trasferimento dei pazienti dall’ospedale di Amatrice a quello di Rieti.
In diretta ai microfoni di Radio Radio, intervistato da Enrico Silvestrin e Ilario Di Giovambattista, arriva la drammatica testimonianza del sindaco di Amatrice, Pirozzi. “Servono vigili del fuoco, abbiamo una sola unità: abbiamo gente sotto le macerie. La sede comunale non c’è più: abbiamo operativa solo una unità dei pompieri di Rieti. Io ho gente di cui si sentono le urla da sotto le macerie: qualcuno è uscito da solo, ma servono i vigili del fuoco. La popolazione è sfollata al campo sportivo. Abbiamo il modulo prefabbricato per il pronto intervento. Ora c’è l’alba, ma la corrente elettrica non abbiamo luce. Siamo nel dramma: qui ci sono 69 frazioni e un ponte è crollato. Siamo pieni di romani e villeggianti, la città è al completo. Quello che sentite in sottofondo sono le urla della gente”.
Anche il sindaco di Accumoli, Petrucci, è intervenuto a RadioRadio: “La situazione qui è drammatica, non riusciamo ad estrarre la gente dalle macerie. Qui i morti ci sono di sicuro. Stiamo coi trattori agricoli a operare, non riesce ad arrivare nessuno. Abbiamo allertato tutte le autorità. A tre ore dalla prima scossa, sono le 6.16 e qui di vigili del fuoco non ne ho visto nessuno. In Italia non si può continuare così. Abbiamo una famiglia di quattro persone che sono sotto le macerie e non rispondono. Un morto ad Illica, ho 17 frazioni e i cellulari non coprono tutte le frazioni. Poi se la prenderanno con me che sono il sindaco, ma questa storia non finisce qui”.
LE TESTIMONIANZE DA POMEZIA E FIUMICINO: “Da me si è mosso il letto dove dormivo: abito nel quartiere Nuova Lavinium”. “Noi siamo scesi in strada per sicurezza. Tremava tutto, mamma mia”. “Noi stiamo a spoleto il terrore puro”. “Sentito, che paura!”. “Molto forte a Pomezia….ballava il letto….le grate sbatevono…si muoveva tutto”. “Da me il lampadario ha iniziato a oscillare, così come i quadri e i soprammobili: sono saltato dal letto e sono sceso in strada. Abito a Fiumicino”.
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Terremoto in provincia di Rieti, almeno 13 morti: scossa sentita anche a Fiumicino, Aprilia e Pomezia
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