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Tenta di uccidere il boss Antonello Francavilla e suo figlio a Nettuno: arrestato imprenditore

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Tentato omicidio Nettuno

Ha tentato di uccidere a colpi di arma da fuoco un pluripregiudicato a Nettuno insieme a suo figlio, oggi la Polizia lo ha individuato e tratto in arresto. Si tratta un imprenditore foggiano che adesso è accusato come esecutore materiale del tentato duplice omicidio pluriaggravato.

Agguato e spari a Nettuno

I fatti risalgono al 2 marzo 2022. Nel mirino del ‘killer’ erano finiti Antonello Francavilla e il figlio minorenne dell’uomo. Quel giorno entrambi furono colpiti da alcuni colpi di arma da fuoco all’interno di un’abitazione situata sul litorale romano, a Nettuno per l’appunto, in via Greccio 14, dove l’uomo stava scontando i domiciliari.

“Aprite siamo poliziotti”

Nella circostanza gli esecutori dell’agguato erano riusciti a farsi aprire la porta con una scusa, dicendo a Francavilla, che era stato arrestato a novembre del 2013 nella sua villa-bunker della provincia di Foggia con l’accusa di essere a capo di un’organizzazione di traffico internazionale di sostanze stupefacenti importate dal Marocco, di essere poliziotti. Dopodiché si è consumato l’agguato: l’uomo è stato colpito con ben cinque colpi di pistola. Poi è toccato al figlio di 16 anni che in quel momento si stava facendo la doccia: anche a lui è toccata la stessa sorte, con il ragazzo che era stato colpito alla testa e al torace. 

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Le indagini

L’episodio, così eclatante, ha fatto scattare immediatamente le indagini condotte dalla Squadra Mobile capitolina e dall’omologo ufficio investigativo di Foggia, con il coordinamento della D.D.A. di Roma. Gli approfondimenti si sono concentrati in particolare negli ambienti criminali foggiani: dalle risultanze ottenute è emerso che l’obiettivo principale dell’agguato era il boss Antonello Francavilla mentre è stata accertata l’accidentalità del coinvolgimento del figlio.

Come è stato individuato l’autore del duplice tentato omicidio

Elementi utili all’individuazione dell’autore del delitto sono stati acquisiti anche attraverso il proficuo collegamento investigativo tra la Direzioni Distrettuali Antimafia di Roma e Bari. Dalle risultanze di altra attività d’indagine della Procura di Bari, infatti, è emersa la figura dell’odierno indagato, le cui dichiarazioni, correlate alla ricostruzione dei suoi spostamenti in occasione dell’evento criminoso del 2 marzo hanno evidenziato una connessione con l’esecuzione dell’azione delittuosa.

Ulteriori indizi probatori sono emersi dagli sviluppi investigativi di un successivo procedimento instaurato presso la D.D.A. del capoluogo pugliese, relativo alla pianificazione dell’omicidio dell’imprenditore ad opera di sette soggetti – tra i quali un esponente di primissimo piano della consorteria mafiosa “SINESI – FRANCAVILLA”- componenti un commando determinato ad uccidere la vittima designata.

Nei loro confronti lo scorso 21 luglio, la Squadra Mobile di Foggia ha eseguito un provvedimento di fermo disposto dalla D.D.A. di Bari – poi convalidato dal Giudice per le indagini preliminari, su richiesta della Procura della Repubblica di Foggia, competente per la procedura di convalida, che ha altresì emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i delitti di tentato omicidio, porto e detenzione illegale di armi, tentata estorsione e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina, tutti aggravati dal metodo e dalla finalità mafiosa.

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Il movente

Di estrema rilevanza, nell’ambito delle investigazioni, anche alcuni apporti dichiarativi che hanno contribuito a rafforzare la gravità del quadro indiziario in ordine all’individuazione dell’autore materiale, consentendo di risalire al movente del delitto, scaturente dalla mancata restituzione di un’elevata somma di danaro al Francavilla dallo stesso prestata all’odierno indagato.

Anche l’imprenditore vittima di un agguato

Conseguentemente sono state individuate anche le motivazioni alla base del recente fallito agguato nei confronti dell’imprenditore, derivanti dal tentato duplice omicidio verificatosi a Nettuno. Puntuali riscontri alle divulgazioni sono emersi dalle complessive indagini e dalle risultanze dei rilievi tecnici effettuati durante il sopralluogo dalla Polizia Scientifica, nonché dal contrasto della versione dell’accaduto fornita dal Francavilla con le dichiarazioni rese da alcuni testimoni.

Arrestato

Ad ogni modo l’indagato, irreperibile sul territorio italiano all’atto di emissione del provvedimento di fermo, lo scorso 2 agosto, subito dopo aver varcato il confine italiano, è stato rintracciato a bordo di un veicolo mentre transitava sull’autostrada A4 Torino-Trieste e fermato all’altezza dello svincolo di Duino (TS). Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trieste, a seguito di convalida del fermo, richiesta dalla Procura del capoluogo friulano, competente per territorio, in data odierna nei confronti dell’arrestato, ha emesso ordinanza di custodia cautelare in carcere.  

 

 

 

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