La strage di Ardea – avvenuta domenica scorsa – non è finita con il suicidio del Killer. La storia, la vita e ciò che era nella mente di Andrea Pignani (l’uomo che ha sparato i colpi di pistola contro le tre vittime della strage) è tutt’ora al vaglio degli inquirenti. Questa mattina, infatti, nel quartiere di Colle Romito sono nuovamente giunti i Carabinieri per effettuare un altro sopralluogo in casa del killer.
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Alle 10:00 circa i militari hanno chiuso la strada dove abitava l’uomo, assieme con la madre, e hanno dato il via ad una nuova perquisizione. Nei giorni precedenti, sempre nel corso di sopralluoghi, i Militari avevano sequestrato un tablet, un computer ed un cellulare: tutti apparenti a Pignani. L’obiettivo delle indagini è sempre uno: capire cosa abbia spinto il killer ad uccidere, perché lo abbia fatto e se il tutto era stato premeditato. Oggi si indaga per comprendere meglio la personalità dell’omicida; si cercano, infatti, scritti dell’uomo, documenti o anche note che possano aiutare nelle indagini.
Ardea: attesa l’autopsia sul corpo di Pignani e di Salvatore
Si attendono, sempre per la giornata di oggi, i risultati dell’autopsia e gli accertamenti tossicologici sul cadavere di Pignani. Anche l’autopsia sul corpo di Salvatore Ranieri, il 74enne vittima della pistola del Killer, è stata rimandata ad oggi. Gli accertamenti sui corpicini di David e Daniel, invece, sono stati già svolti nella giornata di ieri: il primo ad essere finito nel mirino dello squilibrato Pignani è il piccolo David Fusinato, di appena 5 anni, colpito alla gola.
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Quando Salvatore si è accorto di quanto stava accadendo ha provato a mettersi in mezzo, tra la pistola e i bambini, è stato colpito anche lui. Poi è toccato a Daniel che in quel frangente non è scappato ma ha provato a soccorrere il fratellino, eppure anche per lui è arrivato un colpo: questa volta al petto, proprio vicino il cuore. Una storia inaccettabile che da domenica 13 giugno continua a strappare lacrime e rabbia a tutta la Nazione, una storia che, come dicevamo, non può finire con il suicidio del killer: bisogna capire chi era davvero Pignani e perché ha puntato una pistola contro due bambini ed un uomo, tutti innocenti.