Pensava di fargliela pagare ‘sequestrandolo‘ e tenendolo quasi prigioniero. Tutto questo perché la vittima, un giovane tunisino, secondo lui gli aveva sottratto la droga. E non certo una piccola quantità di sostanza stupefacente. E così, per vendicarsi e riscuotere quel ‘debito’, insieme ad altri connazionali, tutti tunisini, all’inizio dell’estate lo ha sequestrato, lo ha picchiato e lo ha minacciato: ‘Se non mi dai i soldi ti violento e ti uccido‘.
Il sequestro e le torture
La vittima è stata portata in larga campagna. Di notte. E qui è stata colpita e ferita a ‘suon’ di coltelli e asce. Poi è stata torturata e minacciata: il giorno dopo avrebbe dovuto portare i soldi altrimenti sarebbe stata violentata. E uccisa.
L’arresto al porto di Civitavecchia
Dopo mesi da quelle torture il responsabile, un cittadino di 35 anni residente da tempo in provincia di Vicenza, sulle cui spalle pendeva un provvedimento di cattura emesso dal tribunale di Vicenza per i reati di sequestro di persona, estorsioni e lesioni aggravate e continuate, è stato arrestato al porto di Civitavecchia dalla Polizia di Frontiera. Lui, pluripregiudicato e particolarmente pericoloso, è stato individuato dai passeggeri che stavano per sbarcare a Civitavecchia dalla nave in arrivo di Tunisi. La Polizia ha messo in sicurezza tutte le persone, poi ha isolato e immobilizzato l’uomo, che è stato così catturato. E trasferito nella locale Casa Circondariale.