“Zio mi tocca come fa con mia sorella”. Uno choc per la mamma di due ragazzine, di 10 e 14 anni scoprire che le due figlie erano vittime di abusi sessuali da parte di suo fratello, lo zio delle ragazze.
D’altro canto come immagine che due ragazzine non potessero stare al sicuro al piano di sopra, in casa della nonna e dello zio?
Cosa è successo alle due vittime di abusi
La vicenda è accaduta a Roma e la confessione della più piccolina ha indotto immediatamente la mamma a cercare la verità. Purtroppo, in un breve colloquio con il fratello, un 50enne, ha ottenuto la confessione. L’uomo è stato arrestato ed è richiuso nel carcere di Regina Coeli, la magistratura non ha ritenuto di poterlo sottoporre ad altro tipo di restrizione perché ci sarebbe il pericolo di reiterazione del reato.
Le indagini proseguono per verificare l’eventuale coinvolgimento della nonna
Adesso gli investigatori, coordinati dal Sostituto procuratore Maria Gabriella Fazi, vogliono capire. Scoprire se anche la nonna delle ragazzine, con cui il 50enne viveva, era al corrente di quanto succedeva in casa sua.
Le due ragazzine sono state sentite dagli investigatori in un’audizione protetta. I due racconta combaciano. Il comportamento dell’uomo è stato descritto da entrambe in modo analogo. Un “gioco” o solo la “conquista” dell’uso del wifi, così giustificava quegli atti sessuali alle ragazzine parlando di “amore. È solo amore”.
Quando sono iniziati gli abusi
La più grande delle sorelle aveva iniziato a essere vittima di quell’interesse morboso da parte dello zio quando aveva solo 6 anni e gli abusi pare siano andati avanti fino allo scorso anno, quando la ragazza ormai 13enne e stanca, soprattutto perché quell’interesse dello zio aveva coinvolto anche una sua amichetta, riusciva a evitarlo. Anche per la più piccina tutto è iniziato all’età di 6 anni con la scusa di aiutarla negli studi avrebbe approfittato anche di lei.
Ascoltato dal giudice il 50enne ha dichiarato: “Sono posseduto da Satana. Chiedono perdono per il male che ho fatto. Era come se fossi un’altra persona, non mi rendevo conto. Avrei dovuto ammettere di essere pazzo anni fa…”.
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