Ore da incubo per un 53enne originario di Alessandria, Fabrizio B., vivo per miracolo, salvato appena in tempo dagli uomini del commissariato di Ostia.
Legato e cosparso di liquido infiammabile, stava per essere bruciato vivo dal suo “rivale” in amore. Lui, l’aggressore, S. C., un 43enne romano, è il suo padrone di casa. E pensa che il suo inquilino le abbia rubato la sua ex e per questo debba fargliela pagare.
I fatti
Tutto inizia nel pomeriggio di giovedì, intorno alle 16:30. Simone C., già conosciuto alle forze dell’ordine per via di numerosi precedenti penali, tra cui lesioni, violenza privata e ricettazione, si trova nella sua abitazione in via di Traetta, all’Infernetto.
Lì ci vive anche la sua vittima, Fabrizio, insieme alla sua compagna. Qualche mese prima ha preso in affitto il primo piano. Arrivato da Alessandria, dove risiede, per curare i suoi problemi di epilessia, aveva bisogno di un’abitazione e aveva trovato questa sistemazione. Inizialmente tutto va bene. Ma dopo qualche tempo capisce che c’è qualcosa di strano in quell’uomo. Litiga spesso con la compagna, si sentono urla e strepiti. Capisce che il proprietario di casa ha problemi legati all’uso di stupefacenti, ma a lui serve la casa e cerca di non impicciarsi troppo.
In quei mesi fa amicizia con la donna, che si sfoga con Fabrizio, raccontandogli dei problemi di coppia. Simone, però, interpreta questa confidenza in modo errato.
La vendetta
Giovedì pomeriggio Simone chiama Fabrizio. “Puoi accompagnarmi a vedere un terreno?”, gli chiede. E lui, senza avere alcun sospetto, lo accampana. Insieme arrivano in un terreno abbandonato in via Dobbiaco.
Lì, di colpo, l’atteggiamento di Simone cambia. Chiede all’inquilino di allungare le braccia, con la scusa che deve consegnargli una cosa. E invece gli lega i polsi. Poi passa alle caviglie. Lo vuole incaprettare. “Così impari a non farti la mia donna”, gli dice.
Fabrizio è terrorizzato, prova a dirgli che si sbaglia, ma Simone continua. Anzi, appena terminato prende una bomboletta spray di liquido infiammabile e minaccia di dargli fuoco. “Vuoi vedere cosa si prova a bruciare vivo? Adesso ti faccio prendere fuoco”.
La chiamata salvavita
Pensando di terrorizzare anche la sua compagna, Simone le fa una videochiamata. “Vedi che succede a prendermi in giro?”, urla alla donna. “Adesso lo ammazzo, gli dò fuoco”. La donna, disperata, lo implora di smetterla, giurandogli che non c’è stato mai nulla tra loro.
Simone allora gli dice di andare subito alla villa all’Infernetto. “Ci vediamo subito lì, altrimenti lo ammazzo”. Ma, prima di andarsene, promette a Fabrizio di tornare per fargli fuoco. “E non provare a liberarti – gli intima – altrimenti ti strozzi da solo”.
La liberazione
Il 53enne, appena solo, inizia un lungo lavoro per cercare di liberarsi, malgrado quello che gli era stato detto. Urlare è inutile, è troppo lontano dalle abitazioni. Dopo quasi un’ora ci riesce e, correndo, va verso le prime case. Finalmente può chiedere aiuto e chiamare la polizia.
Sul posto arrivano gli agenti del X Distretto, ai quali racconta tutto. I poliziotti si recano quindi a casa dell’uomo. Ma non lo trovano. Simone ha infatti capito che chiamare la sua ex è stata una mossa stupida. Allora scappa e va verso il terreno. Ma i poliziotti, che immaginano le sue mosse, fanno scattare una battuta di caccia e partono all’inseguimento.
Ed è proprio nei pressi del terreno dove aveva legato il suoi inquilino che Simone viene catturato. L’uomo, figlio di un noto costruttore della zona, viene arrestato per minacce aggravate e sequestro di persona.