Momenti di puro terrore e disperazione per una coppia di genitori, che questa mattina ha richiesto l’aiuto di polizia, vigili del fuoco e sanitari del 118. “Aiuto, mio figlio si è chiuso in camera, ho paura che voglia uccidersi”, ha detto piangendo la madre ai poliziotti nella prima chiamata, effettuata alle 8:50.
Il giovane, 23 anni, si era infatti rinchiuso nella sua stanza, in uno stabile di via Maria Melato, in zona Serpentara. Già da ieri sera aveva manifestato del malcontento, ma i genitori non potevano mai pensare che potesse arrivare a tali propositi. A nulla sono valsi i tentativi di farlo uscire. “Mi ammazzo”, avrebbe detto ai parenti.
“Vi prego, correte, si sta per buttare di sotto”, la seconda chiamata, effettuata dal padre pochi minuti dopo la prima effettuata dalla madre. L’uomo ha raccontato agli agenti che il figlio era rinchiuso a chiave nella sua stanza, al quarto piano del palazzo, dalle 7:00 del mattino e non voleva uscire. Mentre il padre parlava, alcune pattuglie della polizia del Distretto Fidene-Serpentara, insieme a un’ambulanza del 118 e al personale dei vigili del fuoco, stavano già arrivando sul posto.
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Il primo salto nel vuoto
Ma il ragazzo, sentendo le sirene, ha deciso di buttarsi: ha aperto la finestra e si è lanciato di sotto, finendo però nel terrazzino dell’inquilino del terzo piano, che in quel momento non era in casa. Non rispondendo più agli appelli dei genitori, i vigili del fuoco, che nel frattempo erano arrivati sul posto, hanno aperto dapprima la porta della stanza e, verificando che il ragazzo si era buttato ed era finito nel terrazzo, sono corsi di sotto per cercare di recuperarlo.
Il secondo tentativo di suicidio
Mentre una squadra di vigili del fuoco apriva la porta dell’appartamento del terzo piano, un’altra aveva già posizionato il telo per salvavita, per evitare che ci fossero eventuali sviluppi tragici della vicenda. E infatti il 23enne, mentre i vigili del fuoco stavano armeggiando per aprire la porta, si era rialzato, seppur dolorante per la caduta, e si era nuovamente lanciato nel vuoto alla ricerca della morte.
Ma anche questa volta non era arrivata la sua ora: dopo essere saltato, il ragazzo è infatti “atterrato” nel telo montato dai vigili del fuoco, riuscendo così a salvarsi, seppur riportando alcune escoriazioni e traumi. Il giovane, sotto choc, è stato immediatamente portato al pronto soccorso dell’ospedale Sandro Pertini per le cure del caso.
Il presunto suicidio poche ore prima
La sera prima, invece, un altro allarme era stato dato a Ponte Sisto, dove una giovane donna aveva pensato che un clochard si stesse suicidando buttandosi da Ponte Sisto. “Correte, un uomo si sta per buttare nel fiume”. Gli agenti della polizia di stato erano corsi sul posto, ma, rintracciato l’uomo, un senza tetto che vive in zona, questo aveva spiegato che si era avvicinato al parapetto e poi era scappato di corsa perché spaventato da un tonfo improvviso, dovuto a una bicicletta caduta.
Un altro tentato suicidio
E qualche giorno fa, in Via Francesco Tovaglieri, un altro uomo ha tentato il suicidio a Roma. Stavolta si è trattato di un 45enne che ha provato anche lui a buttarsi nel vuoto. E’ successo nella notte tra il 19 e il 20 febbraio scorso. Fortunatamente sul posto sono intervenuti con rapidità i Carabinieri, che hanno parlato con il 45enne fino a convincerlo a desistere dal suo intento suicida.