Home » Primo Piano » Roma, ragazzo trovato in una pozza di sangue: ferite alla gola, è grave

Roma, ragazzo trovato in una pozza di sangue: ferite alla gola, è grave

Pubblicato il
Polizia Scientifica Roma

Brutale aggressione nella notte a Roma. Un giovane di 33 anni è stato trovato privo di sensi in strada, colpito alla gola sembrerebbe con un coccio di bottiglia. Le sue condizioni sono gravi. Sul caso indaga la Polizia.

Polizia Scientifica Roma
Polizia Scientifica a Roma – (ilcorrieredellacitta.com)

E’ stato colpito più volte e lasciato agonizzante in strada, in una pozza di sangue. Così lo hanno trovato i soccorritori del 118 in Via di Bravetta, all’angolo con Largo Giacomo Guidi attorno alle 4.15 di oggi, mercoledì 3 luglio 2024. Il ragazzo, di 33 anni, italiano, è riuscito a riferire ai sanitari soltanto di essere stato aggredito da uno sconosciuto prima di perdere i sensi. Stabilizzato sul posto, il 33enne è stato quindi portato in Ospedale al San Camillo dove è giunto in codice rosso con gravi ferite a collo e gola. Le sue condizioni restano gravi. 

Le indagini

Del caso si sta occupando adesso il Commissariato di Monte Verde. Gli agenti, intervenuti sul posto, hanno rinvenuto un coccio di bottiglia, lo stesso utilizzato con tutta probabilità per colpire il ragazzo. Stando alla testimonianza della vittima ad aggredirlo sarebbe stato un solo soggetto, magari a scopo di rapina ma non si escludono al momento anche altre piste. I poliziotti stanno monitorando l’area dove si sono consumati i fatti alla ricerca di eventuali telecamere che potrebbero aver ripreso la scena. Sul posto è intervenuta anche la Polizia Scientifica

Fermato l’aggressione: è accusato di tentato omicidio

Ci sono importanti aggiornamenti emersi in questi minuti. La Polizia è riuscita infatti a rintracciare l’autore dell’aggressione. Si tratta di un ragazzo classe 1994 rintracciato nella sua abitazione in Via Belfanti: qui gli agenti sono infatti intervenuti intorno alle 8.00 di questa mattina per la segnalazione di una lite in famiglia.

Il giovane aveva discusso sia con la madre che con il padre e dopo poco è emerso che era stato proprio lui a picchiare, forse per uno sguardo di troppo, l’uomo nella notte. L’ipotesi è che il 30enne abbia discusso con i genitori proprio dopo aver raccontato l’accaduto; ad ogni modo il ragazzo ha ammesso le proprie responsabilità, confermando poi la confessione in Commissariato a fianco al suo avvocato. L’accusa a suo carico al momento è quella di tentato omicidio.

Impostazioni privacy