È rimasto a terra per 3 ore, con il volto impastato di sangue, svenuto, tra l’indifferenza più totale delle persone che passavano. E che forse lo scambiavano per un barbone o un ubriacone addormentato. Mentre lui, Paolo (nome di fantasia, ndr), operaio 45enne residente in zona, era appena stato aggredito e picchiato selvaggiamente da un branco di adolescenti.
Tutto questo non è accaduto in aperta campagna, dove nessuno passa o vede. Ma in una piazza frequentata a tutte le ore, con locali aperti fino a tardi, piazza Cornelia, a Roma, in zona Montespaccato. A raccontare l’accaduto il protagonista, ancora sconvolto e dolorante.
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“Perché te vesti così?”
“Domenica 18 dicembre sono uscito di casa poco prima delle 20:00, con l’intenzione di andare da mia zia. Durante il tragitto mi sono fermato in piazza, pensando di trovarci un mio amico. Ma lì, invece, c’era un gruppetto 7 o 8 ragazzi minorenni, avranno avuto 16 o 17 anni al massimo. Uno di loro mi si è avvinato e ha iniziato a fissarmi in malo modo. Gli ho chiesto se voleva qualcosa e lui mi ha risposto che voleva sapere perché stavo indossando una tuta militare”.
In realtà Paolo aveva indosso una mimetica. “Ogni tanto vado a caccia. Quel giorno avevo messo la mimetica, ma evidentemente al ragazzo non piaceva. Mi si è avvicinato sempre di più fino a starmi a pochi centimetri dal viso. Ha iniziato a fissarmi minaccioso. Gli ho quindi detto che non mi piaceva che mi guardasse in quel modo e l’ho invitato a smetterla”.
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Aggredito alle spalle
“Ha continuato a chiedermi perché indossassi la mimetica, ma gli ho risposto che non erano affari suoi. Mi sono quindi girato e ho fatto per andarmene. In quel momento mi sono sentito afferrare alle spalle da qualcuno. Credo fossero più persone, ma non so dire se l’intero gruppo abbia partecipato, perché non ho capito più niente nel giro di pochi secondi. Mi hanno infatti iniziato a colpire con dei pugni violenti alla testa, poi al volto. Ho cercato di proteggermi con le braccia, quindi non vedevo chi mi stava colpendo. Sentivo solo la raffica di colpi che mi arrivava. Erano talmente forti che sono caduto quasi subito”.
Nessun soccorso
Dopo averlo colpito i ragazzi spariscono. E il 45enne rimane a terra, stordito, per circa 3 ore. Eppure lì vicino c’è una pizzeria, ci sono abitazioni. Passano persone. Ma nessuno lo ha soccorso, nessuno lo ha aiutato, nessuno ha chiamato il NUE 112. “Verso le 23:15 mi sono ripreso e sono salito in macchina per tornare a casa. Lì mia moglie, spaventatissima perché da ore non riusciva a rintracciarmi, ha chiamato anche mio padre. Con lui sono andato al pronto soccorso, dove mi hanno visitato, curato e dato 7 giorni di prognosi. Ma è assurdo che per 3 ore nessuno si sia accorto che sono rimasto a terra, bisognoso di aiuto, in una piazza a Roma. Capisco che non ci si possa fidare di nessuno, ma sarebbe bastato chiamare il 112 per far arrivare i soccorsi”.
E invece nulla. Paolo deve riprendersi da solo. E adesso spera che qualcuno possa aiutarlo a ricostruire quello che è accaduto domenica sera. “Cerco testimoni dell’aggressione. Ora che mi sento un pochino meglio posso andare a fare la denuncia. Ma sarebbe utile avere la testimonianza di qualcuno che ha assistito a quanto successo”.
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