Ancora una morte sul lavoro nella Capitale, ancora un uomo di 41 anni che ha perso tragicamente la vita. Dopo il decesso dell’operaio romeno che ieri, poco dopo le 12, mentre si trovava su un’impalcatura in via Gregorio VII è caduto e l’impatto con il suolo gli è stato fatale, questa mattina un altro lavoratore non ce l’ha fatta.
Ennesima tragedia sul lavoro a Roma: morto un operaio
Questa volta è successo in via dei Cantelmo. E’ qui che l’operaio romano di 41 anni, mentre montava un tendone di copertura in un campo da padel in un centro sportivo della zona, è caduto da un’altezza di circa tre metri, in una dinamica ancora tutta da accertare. Un ‘volo’ che non gli ha lasciato scampo: immediato l’intervento del personale sanitario del 118 che ha soccorso l’uomo, privo di sensi, e lo ha trasportato in codice rosso al San Camillo. Nonostante sia stato operato d’urgenza perché le sue condizioni sono subito apparse gravi, il 41enne è deceduto per una frattura alla base del cranio e ora la sua salma si trova al Policlinico Umberto I per l’esame autoptico. Sul posto della tragedia, l’ennesima in poche ore, sono intervenuti i Carabinieri della Stazione Roma Bravetta e la Settima Sezione del Nucleo Radiomobile per tutti i rilievi del caso: sta ora ai militari ricostruire quegli attimi e capire cosa sia successo.
Operaio morto sul lavoro: è il secondo in poche ore a Roma
“Oggi un’altra persona è morta per lavorare. In due giorni, due vittime solo a Roma. È una notizia drammatica e inquietante. Decine e decine di vittime in città nel 2021, centinaia a livello nazionale. È evidente che non possono bastare l’indignazione e gli appelli di fronte a questo vero e proprio bollettino di guerra. Come Amministrazione capitolina abbiamo il dovere di intervenire, e in accordo con il Sindaco intendiamo convocare rapidamente un incontro con le parti sociali che prenda di petto la questione. Dobbiamo alzare la voce e chiedere l’applicazione rigorosa delle regole, controlli diffusi sul territorio, sanzioni proporzionate alla gravità del fenomeno. Perché queste morti non rappresentano un destino ineluttabile. Le istituzioni possono e devono fare qualcosa, costruendo le condizioni per garantire il lavoro in sicurezza per tanti uomini e donne che escono ogni mattina di casa”- così in una nota Claudia Pratelli, Neoassessora a Scuola, Formazione e Lavoro.