E’ morto per colpa sua e non per responsabilità del conducente dell’auto, un ragazzo di 19 anni. L’incidente era avvenuto una manciata di minuti dopo la mezzanotte il 9 settembre in via Chiana, all’altezza dell’intersezione con via Sebino, nel quartiere Trieste. E adesso, a distanza di 6 mesi, la dinamica è stata stabilita attraverso una consulenza disposta dalla Procura.
L’incidente mortale
Dalla ricostruzione fatta nella perizia, quella notte l’investimento del 34enne nigeriano è avvenuto a causa di una manovra azzardata fatta dal ragazzo, a cui ha contribuito la scarsa visibilità del monopattino e la mancanza del casco protettivo. L’insieme di questi tre elementi ha provocato l’incidente e la conseguente morte del giovane.
Dalla ricostruzione era emerso che quella notte il 34enne aveva fatto una manovra azzardata, passando con la luce rossa al semaforo di incrocio tra via Chiana e via Sebino. Prima aveva attraversato le strisce pedonali con il monopattino, che era scarsamente visibile. Poi aveva percorso un tratto contromano. La mini One guidata dal ragazzo, partita con il semaforo verde, non aveva fatto in tempo vedere il ragazzo sul monopattino, prendendolo in pieno.
Questo andrebbe a scagionare il 19enne che, a bordo di una Mini One, lo aveva investito. Il ragazzo si era immediatamente fermato per prestare i primi soccorsi. Ma per il 34enne non c’era stato nulla da fare. Un volo di circa 5 metri era stato fatale a causa della mancanza del casco.
La perizia che ricostruisce l’incidente
La perizia che ricostruisce l’incidente è stata deposita in procura. Sulla vicenda era stato aperto un fascicolo e il 19enne era accusato di omicidio stradale. Ad occuparsi del caso il Pubblico Ministero Maria Sabina Calabretta. Ma ora, con la relazione odierna, il 19enne sembra essere scaglionato da tutte le accuse. La responsabilità pare essere ricondotta al ragazzo a bordo del mezzo elettrico. E questo riporta alla mancanza di sicurezza dei monopattini.
Il precedente: ragazzo investito e ucciso dal bus
Qualche giorno fa l’autista di un bus è stato assolto dopo che il giudice ha riconosciuto che il pedone da lui investito e ucciso era colpevole di aver avuto una condotta imprudente e pericolosa. L’autista, accusato di omicidio colposo, è stato assolto con formula piena. Qui tutti i particolari della vicenda.