Oggi il Consiglio regionale del Lazio ha approvato la legge contro il bullismo. “Disciplina degli interventi regionali in materia di prevenzione e contrasto al fenomeno del bullismo”, questa la dicitura completa. “Sono particolarmente soddisfatto, come cofirmatario della proposta di legge e componente della commissione Cultura – ha dichiarato il Consigliere Piero Petrassi – perché si tratta di un provvedimento molto importante, che ha lo scopo di tutelare e valorizzare la crescita educativa, sociale e psicologica dei minori, promuovendo e sostenendo azioni di prevenzione e contrasto del fenomeno del bullismo”. La legge interviene attraverso il sostegno e il finanziamento a programmi e progetti volti alla diffusione della cultura della legalità, al rispetto della dignità dell’individuo nella sua diversità e alla tutela dell’integrità psico-fisica dei bambini e degli adolescenti, soprattutto nell’ambiente scolastico. “Il concetto di fondo cui si ispira il testo – prosegue Petrassi – è la consapevolezza che la prevenzione del fenomeno del bullismo non può essere un’operazione occasionale. Si deve intervenire attraverso una programmazione complessa e strutturata di lungo termine, che preveda necessariamente la partecipazione attiva della famiglia, della comunità scolastica (che costituiscono l’asse lungo il quale si poggia l’esperienza e la formazione dei ragazzi e delle ragazze) e ovviamente anche delle istituzioni del territorio, in una prospettiva di corresponsabilità, coprogettazione, condivisione dello sfondo valoriale al quale riferirsi per la realizzazione delle iniziative”. Molto importante è l’emendamento approvato dall’Aula sul richiamo esplicito della Legge all’Articolo 21 della Carta dei Diritti dell’Unione Europea, che specifica le varie forme di discriminazione. “Con il voto di oggi – ha concluso Petrassi – abbiamo creato le condizioni per affrontare in modo concreto un’emergenza, che purtroppo sta assumendo dimensioni preoccupanti. Vorrei solo ricordare che i più recenti dati Istat, pubblicati a dicembre 2015, illustrano un quadro allarmante, rivelando che, nel 2014, circa il 50% di ragazzi e adolescenti fra gli 11 e i 17 anni ha subìto degli episodi offensivi, non rispettosi o addirittura violenti da parte di altri ragazzi o ragazze. Sono tanti. Anzi, sono troppi. Le istituzioni devono saper affrontare il fenomeno e intervenire in modo concreto e tempestivo. Ed è quello che abbiamo fatto oggi. Per questo l’approvazione di questa legge è motivo di orgoglio per la nostra Regione.”