Da Napoli a Pomezia. Diversi chilometri di distanza, ma un piano ben studiato e architettato: lontani sì, ma uniti nel progetto. Quello di truffare un’anziana signora di Pomezia, che è stata contattata al telefono da quello che lei pensava essere suo nipote. Niente di più falso: dietro la cornetta, in un’altra Regione, due malfattori, un uomo e una donna, che sono riusciti a portare via (per poco tempo) alla ‘nonnina’ diversi monili in oro e quasi 5 mila euro in contanti.
L’anziana signora il 26 ottobre, di mattina, ha ricevuto una chiamata. Lei era convinta di parlare con suo nipote, quello che al telefono le aveva chiesto dei soldi per evitare che i suoi genitori venissero arrestati. La nonnina ci ha creduto, è caduta nella trappola. E poco dopo ha aperto la porta di casa a un uomo, che recitando un bel copione, ha convinto l’anziana a consegnargli tutto quello che aveva in casa.
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La complice
Ci è riuscito e ha tentato la fuga, ma è stato bloccato dai Carabinieri, che hanno anche identificato una donna, sua complice, che lo stava aspettando in macchina. Pensavano di farla franca, ma si sbagliavano. E i militari sono riusciti a consegnare alla vittima l’oro e i contanti, tutto quello che poco prima l’uomo aveva portato via da casa. Convinto di aver messo a segno il colpo, forse l’ennesimo di una lunga scia.
I Carabinieri della Stazione di Pomezia questa mattina, alle prime luci dell’alba, si sono recati a Napoli per arrestare i due malviventi, un uomo e una donna di 47 e 69 anni gravemente indiziati di aver truffato un’anziana signora di Pomezia. Il Tribunale di Velletri, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha emesso un’ordinanza: carcere per l’uomo, quello che materialmente si è presentato alla porta della nonnina. E domiciliari per la complice che lo stava aspettando in auto.
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