Un racconto che si può definire drammatico quello inviato da un gruppo di pendolari della tratta Roma-Nettuno di Trenitalia. Un episodio, avvenuto ieri, che avrebbe potuto avere conseguenze anche gravi.
I primi ritardi e i primi disagi
Il 4 settembre centinaia di pendolari attendono come sempre a Roma Termini di salire sul treno per Nettuno. Il treno in questione è previsto in partenza alle 15:42, e alle 15:36 apre le porte per far salire i passeggeri. Sembra tutto tranquillo, tutto nella norma. Ma chi è appena salito non sa che pomeriggio lo aspetta. Alle 15:52 arriva il primo annuncio: il treno partirà con 20 minuti di ritardo, subito dopo aumentati a 40. Chi si muove tutti i giorni con i treni sa che potremmo ancora essere nell’ordinario, ma è dopo la partenza che iniziano i veri disagi. Poco prima della stazione Casilina il treno si ferma, per un intervento tecnico sui binari… o per un treno che ha chiesto riserva. Anche gli annunci sono confusi. Dopo 20 minuti il viaggio riprende e arriva a Torricola con 80 minuti di ritardo, a causa – ufficialmente – di controlli tecnici sul treno precedente. Un annuncio che fa pensare ai pendolari che Trenitalia effettui controlli sui treni in corsa anziché ai depositi.
Panico a Campoleone
Ma il successivo annuncio ha addirittura del surreale: alle 17:05 la capotreno comunica che il treno fermerà la sua corsa a Romaprilia. I ritardi hanno creato addirittura una nuova stazione? Nella rassegnazione generale il treno arriva a Campoleone alle 17:19, e qui succede l’impensabile. Tutti i passeggeri vengono fatti scendere per essere trasferiti su un altro treno che proseguirà il viaggio verso Nettuno. Ma dell’altro treno neanche l’ombra, perché è partito con 40 minuti di ritardo. I viaggiatori si riversano su una banchina strettissima, rischiando di essere risucchiati e travolti da un treno in arrivo a tutta velocità. Altri attraversano i binari per raggiungere il sottopasso. La capotreno non sa come placare i passeggeri. Alle 18, finalmente, arriva il treno per Nettuno. Un viaggio di quasi 3 ore, che ha messo in pericolo la vita di centinaia di utenti e ha senz’altro rovinato il pomeriggio a tutti. Pubblichiamo il racconto di questo gruppo di pendolari perché i disagi che si trovano costretti a sopportare sono diventati intollerabili.