Gestivano il mercato delle case popolari di Ostia, erano così vicini ai clan mafiosi, quelli dei Fasciani e degli Spada, e pensavano di farla franca, di continuare a ‘lavorare’ in questo modo. E a fare affari sporchi. Loro che erano diventati, ormai, padroni di buona parte degli immobili, delle case popolari di Nuova Ostia. Ed erano riusciti ad impadronirsi di negozi, box, di una palestra e addirittura di una Onlus.
Questa mattina all’alba, però, su delega della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Roma, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Ostia hanno eseguito un’ordinanza, che dispone il divieto di dimora per una coppia di italiani. Loro, infatti, sono gravemente indiziati di aver organizzato, gestito e tratto profitto dall’occupazione abusiva di locali e box di proprietà dell’A.T.E.R., che si trovano in Via delle Ebridi e Via Martinica. Ma non solo. I Carabinieri hanno anche eseguito un decreto di sequestro preventivo di numerosi locali commerciali e di tutte le cantine, che si trovano nel complesso alloggiativo di edilizia popolare. Per un totale di 4947 mq.
L’indagine sulle case popolari a Nuova Ostia
L‘indagine è partita da una denuncia dei vertici di Ater perché i dipendenti non riuscivano ad accedere all’interno di quelle case, che si trovano in via delle Ebridi. Da lì, quindi, sono partiti gli accertamenti dei Carabinieri, che sono riusciti a chiudere il cerchio e a risalire ai due italiani, legati da vincoli di parentela con i componenti del clan “Fasciani”. La coppia pare si sia ‘appropriata’ abusivamente di ben 8 immobili extra-residenziali e di tutti i box (oltre 70), presenti nel seminterrato di Via delle Ebridi.
Come agivano, i locali sequestrati
In base all’indagine, è emerso che l‘accatastamento è stato reso possibile grazie alla presentazione del “modello unico informatico di aggiornamento degli atti catastali”, nel quale l’indagato ha attribuito a sé la qualità di “soggetto obbligato”, figurando quindi come soggetto equiparato al proprietario. Ma non finisce qui. Perché gli accertamenti condotti dai militari del Nucleo Investigativo di Ostia hanno permesso anche di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in ordine al fatto che alcune attività, direttamente riconducibili ai destinatari del divieto di dimora, siano state avviate dichiarando falsamente nelle S.C.I.A. (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) di essere in possesso di alcuni requisiti in materia di vendita al dettaglio ed urbanistica.
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Questa mattina, però, i Carabinieri hanno posto sotto sequestro preventivo vari immobili. Oltre a ben 75 cantine e un’abitazione, sono 7 i locali commerciali con i sigilli: una palestra, un bar, una pizzeria, un negozio di materassi, un’attività di tappezzeria per auto, un negozio adibito alla vendita di artifizi pirotecnici e anche una Onlus.
La coppia vicina ai clan Fasciani e Spada
La coppia di italiani, vicina ai clan Fasciani e Spada, ora è gravemente indiziata del reato di invasione di edifici, con l’aggravante dell’agevolazione mafiosa. Sì perché gli immobili si trovano nel quartiere meglio conosciuto come Nuova Ostia, che è feudo delle famiglie mafiose. Immobili che sarebbero stati occupati proprio per farli diventarsi basi logistiche e depositi per lo stoccaggio di materiale illecito, armi ed ingenti quantità di stupefacenti. Nei mesi di agosto e settembre 2020, infatti, all’interno di un box sono state trovate armi con matricola abrasa e munizioni. Che probabilmente servivano per quelle organizzazioni criminali, ben attive sul territorio del litorale romano.
I due italiani, inoltre, sono indiziati anche di autoriciclaggio: dopo aver occupato abusivamente 8 locali extra-residenziali, loro sono riusciti ad accatastarne alcuni a proprio nome, tramite l’induzione in errore del funzionario pubblico preposto. E poi sono riusciti anche a stipulare alcuni regolari contratti di locazione, registrati presso l’Agenzia delle Entrate, traendone profitto. Tutto questo per impedire alle autorità competenti di risalire a loro e alla provenienza illecita di quei beni. Occupati abusivamente.
Gli immobili riconsegnati all’Ater
Quella di stamattina è solo l’ultima, in ordine di tempo, è l‘ennesima operazione dei Carabinieri di Ostia, sotto la direzione dalla D.D.A.. Un’operazione importante perché i Carabinieri continuano a lottare contro quelle organizzazioni criminali, che ormai sono ben consolidate e attive nel quartiere di Lido di Ostia. Tra traffico di droga, pizzo, spedizioni punitive. Ora, al vaglio della D.D.A, anche la posizione degli occupanti di quei locali commerciali, che hanno avviato l’attività economica all’interno di immobili di proprietà di un ente pubblico. Loro che hanno occupato gli edifici senza averne titolo. Gli stessi edifici che, al termine dell’operazione, i Carabinieri hanno liberato e restituito all’Ater.