Avrebbe dovuto prendersi cura di lei: giocare, proteggerla, darle la mano e accompagnarla, passo dopo passo, nella sua vita. Prima da bambina, poi in un futuro da donna. Ma così non è stato perché lui, suo padre, l’avrebbe violentata. E lo avrebbe fatto di notte, lontano dalla moglie e dal fratello della piccola. Lui e lei nella stanza. E non a leggere le fiabe. Un incubo che la bambina, di appena 13 anni, ha deciso di raccontare e di farlo a scuola, attraverso un tema scolastico: poche frasi messe lì, nero su bianco. E una sofferenza tangibile tra le righe.
Incastra il papà orco con un tema
“Quella notte era strana, io sentivo e vedevo tutto e solo al pensarci mi viene da dire: ma era veramente mio padre” – ha raccontato la bimba, come spiega Il Messaggero, in un tema scolastico. La ragazzina a scuola si sentiva al sicuro, era stanca: doveva raccontare a qualcuno quello che aveva subito dal padre nel dicembre del 2019. E così ha deciso di prendere carta e penna e di buttare giù tutti i suoi pensieri e di raccontare quella notte. Da incubo.
“Ho toccato con il mignolo le sue parti intime, ho temuto che potesse succedere altro. Sono stata ferma, non mi sono mossa, per fingere di dormire – scrive nel tema- aveva la mano sopra la mia e mi faceva il gesto, mi sono voltata dall’altra parte e lui ha capito che ero sveglia ed è andato via” – ha raccontato Sara (nome di fantasia, ndr). Quei fogli bianchi riempiti delle sue emozioni, della sua sofferenza, in quella casa dove non si sentiva al sicuro. Un padre orco, ma anche un marito violento. E quelle botte che lei vedeva, quella mamma che veniva minacciata di essere uccisa.
“Quando litigano e lui vuole picchiarla ci sono sempre di mezzo io – ha scritto la 13enne– mi prendo le botte per loro, ma non importa, preferisco fare da scudo a mamma perché lui, una volta, mi ha detto che l’avrebbe uccisa”.
La versione del fratello
Quel tema scolastico per chi indaga è una prova. Ma la versione di Sara è stata confermata anche dal fratello. Lui quel 26 dicembre del 2019 stava giocando con i videogiochi quando ha sentito il papà di 45 anni rientrare a casa: “Faceva avanti indietro tra il salone e la camera, con passi pesanti, come per controllare che fossimo tutti a letto, dormivamo sempre con le porte aperte, ma ad un certo punto ho sentito la porta di mia sorella chiudersi”. E lì dentro per la piccola è iniziato l’incubo.
La spiegazione alla moglie
La 13enne aveva paura a stare con il padre, non voleva più dormire da sola. Ed è il 27 dicembre del 2019, il giorno dopo l’abuso, che chiede alla mamma di andare a dormire dalla nonna. Qualcosa, però, non andava: la piccola era triste, spaesata. E la mamma se ne è accorta, quindi ha chiesto spiegazioni al marito.
“Io le ho solo abbassato la maglietta del pigiama, ansimava e l’ho dovuta coprire”. Una versione ben diversa da quella che la 13enne, dopo mesi, ha raccontato alla nonna. E che poi ha messo nero su bianco nel tema di scuola. La piccola non aveva freddo, era sveglia, quando quella notte il papà è entrato nella sua stanza, le ha preso il braccio e lo ha portato verso le parti intime. “Era veramente mio padre?” – ripete Sara nel suo tema.
L’arresto
Il 45enne ha sempre negato, ma quel tema e quelle confidenze sono bastate al giudice della quinta sezione collegiale a condannare l’imputato. L’uomo dovrà scontare 5 anni di carcere con l’accusa di violenza sessuale aggravata e dovrà pagare 20 mila euro di multa. Lui che avrebbe dovuto amarla e proteggerla, si è trasformato in un ‘orco’. In un mostro. E quella casa, dove si sarebbe dovuta sentire al sicuro, per lei era un prigione.