Non ci hanno messo molto, i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati e della Compagnia di Anzio, a trovare l’autore del delitto di Naomi Cabral, la transessuale trovata morta nel pomeriggio del 5 ottobre. Naomi era stata rinvenuta nella stanza dell’hotel Samoa, a Marina di Tor San Lorenzo. Era completamente nuda. Subito si era ipotizzato che la sua non fosse una morte naturale. E adesso il suo presunto assassino è stato arrestato.
I Militari hanno infatti eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Velletri su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un 35enne italiano. L’uomo, di Ardea, è gravemente indiziato dell’omicidio di Alejandro Daniel Cabral, meglio conosciuta come Naomi, transessuale di origini argentine.
Naomi strozzata e soffocata
La causa della morte è ancora da chiarire, ma da indiscrezioni pare che la donna sia stata strozzata. La morte, infatti, è dovuta a strangolamento e soffocamento. Il ritrovamento della donna destò parecchio scalpore in zona, date le circostanze sospette nelle quali fu rinvenuto il cadavere e il particolare stile di vita della vittima. Questo ha reso particolarmente complicata l’attività d’indagine, a causa della totale assenza di legami stabili con altre persone del territorio. Malgrado questo, nel giro di venti giorni, i Carabinieri, diretti dalla Procura della Repubblica di Velletri, sono riusciti a ricostruire le ultime ore di vita della vittima.
Naomi era solita trascorrere in quella zona la maggior parte del suo tempo, dove tra l’altro si prostituiva. I militari, analizzando il cellulare della vittima, si sono concentrati sui suoi ultimi contatti telefonici e sulle persone che l’hanno incontrata poche ore prima del tragico epilogo. Le indagini hanno consentito di raccogliere sufficienti e gravi elementi di colpevolezza a carico del 35enne, che è stato arrestato e condotto presso la casa circondariale di Velletri.
L’omicida
L’arrestato è un 35enne di Ardea con precedenti penali per lesioni e per stupefacenti. Sul corpo di Naomi sono stati trovati segni di strozzamento e soffocamento, che hanno immediatamente fatto pensare che la morte non potesse essere naturale. Da lì le indagini che hanno portato all’ultimo cliente, appunto il 35enne rutulo.