Quasi una settimana fa Paolo Corelli, un uomo di 47 anni di Acilia, veniva ucciso sotto casa, colpito da due proiettili. Una vera e propria esecuzione, un agguato che ha sconvolto tutti i residenti di Via Alberto Galli, in zona San Giorgio, che ancora non riescono a capacitarsi di come sia potuto succedere che un killer poco dopo le 6, all’alba di una mattina che sembrava come tante, abbia potuto portare a termine il suo ‘progetto’, con il peggiore degli epiloghi. Corelli stava uscendo per andare al lavoro al supermercato Emmepiù di Fiumicino, ad aspettarlo in macchina la compagna quando, improvvisamente, qualcuno lo ha colpito, poi è fuggito lasciandolo lì, senza vita.
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Omicidio ad Acilia: chi ha ucciso Paolo Corelli?
Le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Ostia continuano. I militari hanno ascoltato la compagna, unica persona presente al momento dell’omicidio, poi hanno raccolto informazioni da familiari, amici, vicini di casa: tutto questo perché stanno cercando di ricostruire non solo la mattina del 14 febbraio, ma anche i giorni precedenti per capire chi e perché abbia ucciso Corelli. Un uomo che tutti ricordano come generoso, allegro, esuberante, sempre gentile dietro al bancone del supermercato dove lavorava, prima in zona San Paolo a Roma, poi il trasferimento a Fiumicino. Quasi una settimana dall’agguato mortale, ma le domande restano ancora senza risposta: ieri l’ultimo saluto ad Acilia nella chiesa di San Giorgio gremita di chi lo conosceva, di chi sta cercando ora di scandagliare la sua vita per capire cosa sia potuto succedere. Le ipotesi sono tutte da vagliare, ma nelle ultime ore si è aperta un’altra pista, quella della vendetta per una presunta lite avvenuta un paio di settimane prima con un pregiudicato della zona. Ancora nessuna certezza, tanti i perché.
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Omicidio ad Acilia: il post del fratello di Paolo Corelli
E di perché è inondato anche Claudio, il fratello di Paolo Corelli, che si trova agli arresti domiciliari per droga dallo scorso giugno proprio in un’abitazione molto vicina alla vittima. Si è forse trattata di una vendetta trasversale o i motivi di quell’omicidio sono da ricondurre ad altro? Intanto, il fratello di Paolo ha deciso di lasciarsi andare in un lungo sfogo sui social: ha ringraziato tutte le persone che non li hanno lasciati soli, gli amici per l’affetto ricevuto. Poi non ha ‘risparmiato’ chi ha ucciso Paolo: ‘Avete tolto un padre a una bambina di 10 anni, avete tolto un figlio a due genitori che vivevano per lui, un fratello a un fratello, un compagno ad una compagna, un caro amico a tantissimi amici. Avete tolto una bella persona in un mondo che ora fa più schifo. Pensate di essere uomini veri, di strada? Ve lo dico io cosa siete infami. La vera gente schifa questo gesto, avete fatto un danno che la gente non scorderà. Chiunque tu sia, pensavi di prendere punti? Di arrivare chissà dove? Mio fratello vive, il suo sorriso vivrà per sempre’.
Il punto sulle indagini
Quello che è certo che le indagini continuano, ma che chi ha ucciso Paolo Corelli molto probabilmente conosceva le sue abitudini. Il killer ha atteso il 47enne fuori casa, sapendo che Paolo Corelli sarebbe uscito per andare a lavorare. E molto probabilmente sapeva anche che sotto l’abitazione lo aspettava la compagna, Daniela, che ogni mattina lo andava a prendere per accompagnarlo fino a Fiumicino. E’ stata proprio lei a sentire gli spari, a raccontare di aver visto un uomo con il visto coperto da mascherina chirurgica e cappuccio in testa che scappava a piedi. Chi era? E perché ha ucciso? Almeno per il momento, l’aggressore non ha un volto e un nome. Mentre quello di Paolo Corelli resterà ben impresso nel cuore e nella mente di chi lo conosceva e gli voleva bene.