Due amici legati dallo stesso destino. Prima Luigi Finizio, poi Andrea Fiore, entrambi uccisi a Roma: il primo il 13 marzo scorso, nella zona di Centocelle, il secondo nella notte tra il 26 e il 27 marzo, al Tuscolano, in via di Pisoni. Entrambi uccisi da qualcuno che li conosceva in due agguati mortali. E ora spetterà agli agenti di Polizia, che stanno seguendo i casi, fare chiarezza, ricostruire il passato delle vittime, scandagliarlo in lungo e in largo e capire cosa sia successo in quei due giorni. Chi e perché ha impugnato l’arma?
L’omicidio di Andrea Fiore al Tuscolano
Di Andrea Fiore, l’uomo ucciso nella notte tra il 26 e il 27 marzo, restano quei post su Facebook dedicati all’amico Luigi Finizio, ucciso due settimane prima mentre faceva benzina in un distributore self service in via degli Angeli. E resta sui social quella canzone “È per te” di Eros Ramazzotti. Lui non poteva certo sapere che pochi giorni dopo sarebbe stato ucciso proprio come l’amico di sempre. Andrea Fiore domenica sera ha chiamato disperato il NUE 112: “Aiuto, mi hanno appena sparato, mi stanno uccidendo, correte”. Poche parole, un grido di aiuto e la corsa disperata degli agenti, che quando sono arrivati sul posto non hanno potuto fare nulla: in quell’appartamento di via di Pisoni, a poca distanza da Porta Furba, è stato ritrovato il corpo dell’uomo, di 54 anni, riverso a terra, sull’uscio di casa. Era stato proprio lui, molto probabilmente, ad aprire la porta al killer. Che non ha avuto pietà e lo ha colpito al torace, prima di darsi alla fuga senza lasciare tracce.
Chi è la vittima
Andrea Fiore, che lavorava come carrozziere, era un pregiudicato romano: aveva precedenti alle spalle per droga, furto e lesioni personali. Residente a Rocca Priora, era cresciuto al Quadraro, poi aveva deciso di trasferirsi a Tenerife per aprire un’officina. Qualcosa, però, sarebbe andato storto: da qui la decisione di tornare nella Capitale. E ora gli agenti di Polizia stanno indagando per capire chi e perché ha ucciso Fiore. Era diventato scomodo? Sapeva qualcosa? Domande alle quali bisognerà ancora dare una risposta.
L’omicidio poche settimane prima di Luigi Finizio
Quello che è certo, invece, è che Andrea Fiore e Luigi Finizio erano molto amici. Ed entrambi sono stati uccisi, a distanza di poche settimane. A impugnare l’arma lo stesso killer? E quali erano i rapporti tra i due? Luigi Finizio, 51 anni, il 13 marzo scorso, intorno alle 19.30, è stato ucciso in via degli Angeli, in zona Tuscolano, a poca distanza dall’Arco di Travertino: era in una pompa di benzina quando è stato colpito a morte da vari colpi di pistola. Chi ha impugnato l’arma e ha aperto il fuoco è fuggito, facendo perdere, almeno per il momento, le proprie tracce. Lui, che aveva alle spalle precedenti per droga, era legato al clan malavitoso dei Senese: il fratello Girolamo, 48enne, è il cognato di Angelo Senese, il fratello di Michele, detto ‘O Pazzo’.
Girolamo Finizio, fratello di Luigi, ora è in carcere, è dietro le sbarre: nel 2020, insieme ad Adriano D’Arma, è stato condannato a 11 anni per tentato omicidio, aggravato dal metodo mafioso. L’uomo, infatti, aveva cercato di uccidere Paolo Ascani, cognato di Roberto Spada, gambizzato a Ostia il 20 aprile del 2020. Ascani in quell’occasione era stato condannato a due anni per favoreggiamento: aveva raccontato di non conoscere i suoi aggressori, ma forse stava già pianificando la sua vendetta. Ora, a distanza di anni, ancora colpi di arma da fuoco. E due uomini morti. Prima Luigi Finizio, poi Andrea Fiore. Entrambi giustiziati e uccisi. Dietro le loro morti c’è una guerra tra clan mafiosi? Un regolamento di conti tra bande criminali? Chi indaga non esclude nessuna pista.
Omicidio Luigi Finizio, è guerra tra clan mafiosi a Roma: il 51enne era legato ai Senese