L’ha raggiunta sul posto di lavoro, poi con la forza l’ha fatta salire in auto. E non certo per parlare, trovare un confronto e mettere la pace. No, aveva studiato tutto e aveva solo un’intenzione: massacrare di botte l‘ex moglie, picchiarla senza pietà. Calcio dopo calcio, schiaffo dopo schiaffo. Questo è quello che è successo a Nettuno, sul litorale romano, lo scorso 13 gennaio, in via Poggio Bustone: è qui che l’uomo ha incontrato la donna. Ed è qui che iniziato a pestarla.
Donna picchiata dall’ex marito a Nettuno
L’ha raggiunta sul luogo di lavoro, infuriato, poi dopo schiaffi e pugni l’ha fatta salire a bordo dell’auto. E, una volta raggiunta via Poggio Bustone, l’ha fatta scendere dalla vettura. Ma non certo per mettere la parola fine a quelle continue violenze. Anzi, il contrario. Armato di bastone ha iniziato a colpirla in testa e nonostante la donna sia riuscita a scappare, lui non si è arreso: l’ha raggiunta, l’ha fatta cadere a terra. E ha continuato a picchiarla.
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L’intervento della passante e della Polizia
A salvare la donna una passante, che ha assistito alla terribile scena e ha immediatamente allertato le forze dell’ordine, gli agenti della Polizia del commissariato di Anzio-Nettuno che erano lì, nei paraggi per un normale controllo in strada. E che hanno notato la ragazza chiedere aiuto, sbracciarsi per attirare la loro attenzione. Una volta scesi dalla volante, infatti, hanno visto la vittima, con il volto sanguinante e hanno cercato di rintracciare l’aggressore. Quell’uomo violento stava cercando di fuggire, si era diretto verso uno stabile, lì dove poi è stato rintracciato dagli agenti di Polizia. I poliziotti, dopo aver affidato la vittima alle cure del personale sanitario del 118, sono entrati in quella palazzina e lì hanno trovato l’uomo, che nel frattempo si era barricato. Un italiano di 66 anni che anziché fermarsi, ha pensato bene di inveire anche contro gli agenti. E di prendersela con loro.
L’arresto
Con non poca difficoltà, il 66enne è stato bloccato e accompagnato negli uffici di Polizia. La donna, che ha denunciato l’episodio, ha raccontato alle forze dell’ordine una serie di maltrattamenti, tra percosse, botte e lesioni che andavano avanti da tempo. Per l’uomo si sono aperte le porte del carcere perché il GIP del Tribunale di Velletri ha convalidato l’arresto. E per la donna è finito un incubo.
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