È morta Valeria Fioravanti, una 27enne impiegata di Aeroporti di Roma che da qualche tempo era stata trasferita da Fiumicino a Ciampino, lasciando una bambina di appena 13 mesi. Un calvario quello che la donna ha dovuto affrontare tra varie strutture sanitarie della Capitale. Due settimane di via Crucis che hanno avuto origine da un semplice ascesso.
È stato nel giorno di Natale che la 27enne ha raggiunto l’ospedale per rimuovere l’ascesso. Non aveva alcun timore la giovane mamma, ma non prevedeva che nel corso di quell’intervento avrebbe contratto la meningite. Da quel momento è iniziato il calvario della donna andato a vanti per due settimane fino al decesso, alle 14 di ieri.
La ‘via Crucis’ tra i vari ospedali romani
Dopo due giorni dall’intervento, racconta Repubblica, la 27enne è tornata in ospedale perché ha notato che la ferita si era infettata, ma è stata subito dimessa. Dopo altri due giorni ha deciso di rivolgersi a un’altra struttura sanitaria della capitale lamentando dolori al collo, alla testa e alla schiena. Anche in questo caso sarebbe stata dimessa con una diagnosi di cefalea. Il giorno dopo, siccome i dolori non accennavano a diminuire, è tornata nel medesimo ospedale, dove l’hanno invita a tornare a casa. Di fronte a ciò la donna è andata in un altro nosocomio romano nel quale la diagnosi sarebbe stata un’altra: protrusioni alla colonna e la prescrizione di un collare e di antinfiammatori. Anche in questo terzo caso sarebbe stata dimessa.
A distanza di giorni, precisamente il 5 gennaio, Valeria è tornata nell’ultimo presidio ospedaliero con i medesimi sintomi. Solo stavolta i medici hanno capito che poteva trattarsi di una meningite batterica e l’hanno sottoposta agli accertamenti del caso per avere conferma. Una conferma che è arrivata, ma intanto la situazione della donna era precipitata: era entrata in coma.
Da quel momento in poi sono state messe in atto soluzioni disperate per cercare di salvare la vita della 27enne. I sanitari di un quarto ospedale romano la hanno sottoposta a intervento chirurgico nel tentativo di salvarle la vita. Un tentativo disperato che non ha sortito l’effetto sperato. Valeria è morta ieri pomeriggio.
La famiglia ha presentato denuncia e ora chiede giustizia
Ora i familiari chiedono giustizia e lo ha fatto sporgendo denuncia. Non hanno dubbi che si sia trattato di una morte che doveva essere evitata causa da malasanità. Ora saranno svolti tutti gli accertamenti del caso, primo tra tutti quello medico legale sul corpo della 27enne. Anche la Regione Lazio vuole vederci chiaro e ha annunciato un audit per verificare che sia stato fatto tutto quanto era possibile per diagnosticare la meningite batterica a salvare la vita alla giovane mamma che lascia una bimba di soli 13 mesi.
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