Ridotta in schiavitù dai suoi stessi genitori. Picchiata, massacrata di botte con bastoni fino a lasciarle cicatrici che per sempre le ricorderanno la sua infanzia violata. Botte ovunque: sulla testa, nella schiena, sulle gambe, in faccia. I pretesti erano infiniti: non aveva raccolto abbastanza elemosine, non aveva pulito abbastanza bene. Lei, Paola – nome di fantasia – adesso ha 14 anni. Ma le violenze perpetrate dai genitori sono iniziate più di 3 anni fa, quando ne aveva meno di 11. E i genitori l’hanno ridotta a una schiava.
Il racconto della ragazzina agli agenti del commissariato San Basilio fa venire i brividi. Il 15 ottobre, stremata, la 14enne si presenta alla polizia e racconta quello che è costretta a subire dai suoi aguzzini, il padre e la madre. Non solo botte, ma anche la promessa di venderla come sposa a un uomo molto più grande di lei, mai visto prima, in cambio di soldi. Che sarebbero serviti ai due genitori per andare a divertirsi e comprare alcolici.
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Una vita da incubo
Paola è figlia di due bosniaci, entrambi disoccupati. Vive in una casa popolare a Roma, in zona San Basilio, con due camere da letto, una cucina e un bagno. Ha altri 12 fratelli e un altro è in arrivo. Il padre ha 41 anni, la madre 36. Vivono grazie alle elemosine, specialmente quelle portate dai figli, costretti a stare davanti ai supermercati per 5 ore al giorno, tutti i pomeriggi dopo la scuola. E a volte anche la mattina, saltando le lezioni. Lei dorme per terra, l’appartamento non ha i riscaldamenti. “Muoio di freddo, mi alzo tutta indolenzita”, ha detto agli agenti. poi ha raccontato di quello che è costretta a subire.
“Già quando avevo 11 mio padre mi ha detto che, arrivata a 14 anni avrei dovuto sposare un uomo adulto, che non conosco. Io gli ho risposto che piuttosto mi sarei buttata di sotto. E lui ha detto che avrei pure potuto farlo, ma dopo che lo avessero pagato per il matrimonio. E adesso è tornato alla carica con questa storia del matrimonio”, ha detto tra le lacrime ai poliziotti.
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Schiava dei genitori
Paola conduce una vita da schiava. Tutti pomeriggi a chiedere l’elemosina davanti al supermercato alla Bufalotta. E, se non tornava a casa con una cifra che oscillava tra i 30 e i 50 euro, erano botte. Tante botte. Calci, schiaffi, ma anche colpi con bastoni, dati sulle gambe, fino a farla zoppicare. E la sera, tornata a casa, era costretta a pulire l’appartamento. Bene, come pretendeva la madre. Una volta, racconta nella denuncia, secondo la madre aveva pulito male la cucina. La madre, per punirla, le ha dato una bastonata in testa. Paola aveva solo 10 anni. “Un’altra volta, quando avevo 12 anni mi ha fatto prendere un bastone per pulire. Mentre lo usavo si è accidentalmente rotto. Lei mi ha dato almeno cinque bastonate per punirmi”. Paola porta ancora i segni di queste violenze.
Violenze anche sui fratelli
Ma Paola non è l’unica vittima della violenza dei due genitori mostri. Anche i fratellini vengono picchiati. L’estate scorsa due di loro sono stati messi nell’acqua bollente per circa un’ora per punizione. Poi, nonostante continuassero a urlare dal dolore, sono stati picchiati sulla pelle ustionata con un bastone con una crudeltà inaudita dal padre. Le figlie femmine, come Paola, dovevano chiedere l’elemosina, erano costrette. I maschi invece, potevano scegliere se farlo o no. E, soprattutto, le femmine erano costrette a portare tutti i soldi a casa, mentre i maschi potevano tenere quello che rimediavano.
La salvezza di Paola sono state due donne, che la vedevano sempre davanti a quel supermercato. Insieme ai soldi, la ragazzina chiedeva qualche libro. E, tra una parola e l’altra, le due signore hanno saputo ascoltare anche le cose non dette. Hanno visto i lividi e hanno capito. E convinto la 14enne a tirare fuori la verità e a salvarsi. Adesso il padre è in carcere. La madre, invece, essendo incinta è agli arresti domiciliari. Le ordinanze sono state disposte dal gip Monica Ciancio e le indagini della polizia sono state coordinate dal procuratore aggiunto Michele Prestipino.
I soldi dell’elemosina “per far divertire i genitori”
Paola ha raccontato agli inquirenti che, con i soldi che portava a casa, i genitori non facevano di certo vivere bene lei e i suoi fratelli. Come si legge infatti nell’ordinanza del gip, i genitori “utilizzavano le elemosine ricevute da lei e dalla sorella per divertirsi ed acquistare bevande alcoliche”. E, mentre loro si godevano il denaro, Paola era ridotta in schiavitù, terrorizzata dai genitori e dalle loro reazioni. Adesso la 14enne vive in una struttura protetta, lontana da quelle belve che l’hanno solo generata, ma mai amata né tantomeno protetta. E che lo stesso gip descrive come individui dalle “personalità violente e prevaricatrici”, che non esitavano e strafare le figlie per soddisfare i loro bisogni.