Continuano i controlli dell’Arpa sulla qualità dell‘aria dopo il devastante incendio dell’impianto di Malagrotta. E se, gli esiti delle analisi sul primo campione e sul secondo per diossine riportano valori che rientrano nei limiti di riferimento, lo stesso purtroppo, stando all’ultimo report informativo, non si può dire delle polveri sottili e del benzene. In base all’aggiornamento, infatti, i valori registrati il 16 giugno sono in crescita rispetto a quelli del giorno precedente e ora l’Arpa, come ha fatto sapere, ha elaborato una mappa, dove ha individuato le aree di potenziale massima ricaduta.
Polveri sottili e benzene in aumento dopo l’incendio di Malagrotta
Come ha fatto sapere l’Arpa, i valori di giovedì 16 giugno mostrano un incremento delle ‘concentrazioni di particolato (PM10 e PM2.5); le concentrazioni rilevate dalla centralina di Malagrotta sono più elevate, pari a quasi il doppio di quelle del giorno precedente. In aumento, purtroppo, anche i ‘valori nelle due stazioni di Fiumicino’.
“Il valore di benzene misurato presso la stazione di Malagrotta è pari a a1.9 µg/m3, significativamente
maggiore di quello registrato il 15 giugno (0.3 µg/m3), ma comunque inferiore al limite di legge (5 µg/m3, media annua). Tale andamento – spiegano –è coerente con il venir meno della spinta delle polveri verso l’alto presente nelle prime e più attive fasi dell’incendio. Il forte odore percepito nell’area dell’incendio e in numerose zone della città è legato alla presenza collettiva in aria di un insieme numeroso di composti chimici diversi, che, complessivamente, determinano la molestia”.
L’Arpa ha fatto sapere che ‘non esistono limiti normativi o valori di riferimento. A titolo informativo, è possibile segnalare che in base all’esperienza maturata dall’ARPA Lazio in occasione degli incendi più rilevanti avvenuti negli ultimi anni sul territorio regionale i valori di PCB misurati possono rientrare in un range molto ampio che oscilla da meno di 200 a oltre 2000 pg/m3′.
Monitoraggio su suolo, acque, colture e allevamenti
L’Arpa, come anticipato, ha elaborato una mappa che individua le aree di potenziale ricaduta. E sulla base di questa l’Agenzia ha “avviato le attività di campionamento del top soil e delle acque superficiali per la rilevazione di eventuale presenza dei medesimi inquinanti (Diossine, PCB, IPA) ricercati in aria. I punti di campionamento dei suoli sono stati fissati a distanza progressivamente crescente dalla sede dell’incendio (100, 500, 1000, 5000 metri), tenendo anche conto delle segnalazioni di particolari criticità provenienti da cittadini e istituzioni ed estendendo l’indagine anche fuori dell’area individuata dalla mappa, a fini di confronto. L’Istituto Zooprofilattico e l’ASL procederanno al monitoraggio sulle colture e sugli allevamenti zootecnici”.