Non è riuscito a evitare quell’auto, quella sulla quale viaggiavano Giorgia e Beatrice, le due ragazze appena ventenni morte nella notte tra domenica e lunedì sull’Olimpica. E oggi, a distanza di ore, da un letto di ospedale Carmine Elia, il noto regista rimasto coinvolto in quella terribile carambola, fa fatica a trovare le parole. E a togliersi dalla mente l’immagine, che purtroppo non ha niente a che vedere con i film. Lui non è dietro il ‘ciak’ e non può fare nulla per riportare indietro le due giovani, per riavvolgere il nastro.
Il racconto di Carmine Elia dopo l’incidente mortale su via del Foro Italico
“Quella macchina mi è piombata addosso come un missile. Stavo viaggiando sulla corsia di sorpasso, era da poco passata la mezzanotte quando all’improvviso quella macchina mi è arrivata addosso velocissima”, ha raccontato al Messaggero il regista Carmine Elia, che dopo il terribile scontro è stato trasportato d’urgenza al Policlinico Gemelli, dove fortunatamente sembrerebbe essere stabile.
“Vorrei barattare la mia vita per riportale indietro. Ma so che questo non è possibile. Non ho potuto evitarle. Era impossibile, me le sono trovate davanti all’improvviso e mi sono arrivate addosso come un missile. È stato un incidente pauroso”. Poi l’enorme dispiacere e quel senso di ‘impotenza’ di non poter fare più nulla. E di non aver potuto fare molto neanche domenica: “Non ho avuto modo né di frenare né di sterzare“.
Giorgia e Beatrice: le due amiche inseparabili
Il regista Carmine Elia, come ha raccontato, non ha potuto fare molto per evitare l’auto sulla quale viaggiavano Giorgia Anzuini e Beatrice Funariu. Quell’auto che, per cause ancora tutte da accertare, avrebbe tagliato la strada, poi sarebbe finita sul marciapiede invadendo la corsia opposta. Ora resta il dolore, restano le tante domande ancora senza risposta. E una certezza che si fa fatica ad accettare: due giovani vite sono state spezzate in pochi istanti. Due amiche inseparabili, che sui social si ritraevano insieme, tra foto, canti, video su Tik Tok, come fanno tutte le ragazze di quell’età. Una felicità durata, purtroppo, troppo poco.