Si sarebbe buttata dalla terrazza del terzo piano di una palazzina di via Ginnasi, nel centro di Bosa, una piccola cittadina in provincia di Oristano, in Sardegna. Era lì che Giada Calanchini, 22enne romana, si era trasferita per amore ormai da due anni e mezzo. Il suo fidanzato, Nicola T., è un calciatore della squadra locale e lei, a nemmeno vent’anni, aveva lasciato la Capitale e gli studi per seguirlo. Ma la loro storia nell’ultimo anno non andava più bene. E questo potrebbe aver provocato l’estremo gesto della ragazza.
La tragedia è avvenuta verso l’1,30 di notte, tra domenica e lunedì. I due ragazzi, nonostante si fossero lasciati, erano andati insieme alla celebrazione della “Bosa beer fest”. Prima una cena a casa di Nicola, con altri amici, poi la serata in piazza, tra migliaia di altri giovani, poi il ritorno verso casa. E lì, nella terrazza comune della palazzina, si è avuto il tragico epilogo della storia.
Giada Calanchini, forse una dimostrazione estrema
Giada e Nicola non vivevano più insieme, ma la ragazza non era voluta tornare a Roma. Era ancora innamorata e sperava di poter ricostruire un rapporto con quel ragazzo. Domenica sera, però, qualcosa è andato male. Forse ha pensato che poteva dimostrargli il suo amore in qualche modo e convincerlo che la loro storia poteva ricominciare. Ma le cose sono andate diversamente da come Giada aveva pensato. Improvvisamente è precipitata, facendo un volo di quasi 10 metri.
A dare l’allarme alcuni passanti, che hanno visto il corpo cadere a terra e hanno iniziato a urlare. Sul posto sono immediatamente intervenuti i carabinieri e i sanitari del 118. Le condizioni di Giada sono apparse subito gravissime. È stata portata in codice rosso all’ospedale San Francesco di Nuoro: aveva un trauma cranico, un trauma toracico e un trauma addominale, oltre a diverse fratture agli arti. I medici, per cercare di salvarle la vita, l’hanno operata, ma l’intervento di Neurochirurgia, durato oltre due ore, non è servito. Giada è morta nel pomeriggio di ieri.
Palazzina sotto sequestro
A seguito del decesso della 22enne, l’intera palazzina è stata posta sotto sequestro. Il sostituto procuratore di Oristano, Marco De Crescenzo ha aperto un fascicolo per fare chiarezza sulla morte della ragazza. I carabinieri hanno avviato le indagini, acquisendo le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona e ascoltando l’ex fidanzato. Nei prossimi giorni verranno anche analizzati i tabulati telefonici e analizzati i messaggi che si sono scambiati i due ex fidanzati.
Nicola, sotto shock, ha dichiarato ai carabinieri di aver cercato fino all’ultimo momento di convincere la 22enne a non compiere quello che per lui è stato un “gesto estremo”. “L’ho presa per non lasciarla cadere giù, ma non sono riuscito a fermarla”, avrebbe detto agli investigatori, che stanno cercando di accertare la sua versione.
Il padre: “Non è colpa di nessuno”
Giada, che aveva lasciato tutto per seguire Nicola in Sardegna, aveva avuto con lui una relazione piuttosto burrascosa e non si era rassegnata alla fine della loro storia. Sperava ancora che potesse esserci un nuovo inizio. Amava tantissimo anche il suo cane e, su Facebook, scriveva “La mia felicità” sotto le foto in cui c’erano lei, il cane e Nicola.
Probabilmente la scorsa notte qualcosa le ha fatto capire che non c’erano speranze di riconciliazione. E che i sorrisi splendenti rivolti a quel ragazzo non ci sarebbero più stati. E ha tentato il gesto estremo, non pensando – magari – che sarebbe davvero finita così male. Di questo ne è certo anche il padre di Giada, originario di Amatrice. L’uomo racconta il suo pensiero al Messaggero, dicendo di essere convinto che Nicola non è assolutamente colpevole di quanto accaduto. “Non abbiamo alcun dubbio su quel ragazzo, che so per certo che sta soffrendo quanto e come me che sono il padre. La loro era stata una storia difficile, complicata, Giada ci teneva tanto, aveva provato a ricostruirla nell’ultimo anno, lo so, io ero il confidente di mia figlia. So quanto lo amasse”, dice papà Massimiliano.